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8 gennaio

Oggi, ma nel 1922, a San Fratello di Messina, a 675 metri sui monti Nebrodi, per la pioggia e la neve una frana spazzava l'abitato distruggendo 500 case e rendendone pericolanti 300 (nella foto, sfollati tra le macerie). Polverizzati anche la cattedrale di Santa Maria Assunta e il municipio. I senzatetto saranno 11mila. Il ministro della Guerra Luigi Gasparotto, grazie all'interessamento di Antonino Di Giorgio, alto ufficiale originario del paese di San Benedetto il moro e futuro ministro della Guerra con Mussolini, invierà l'Esercito e solo in questo modo non si diffonderà un'epidemia di colera. Verranno stanziati 165mila lire per tamponare l'emergenza e avviare la ricostruzione: 40mila dal ministero dell'Interno guidato dal presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi, 100mila dal dicastero dei Lavori pubblici del ministro Giuseppe Micheli e 25mila dal re Vittorio Emanuele III. Molti saranno costretti ad insediarsi ad Acquedolci, sul mare. Il 14 febbraio 2000 il paese di San Fratello verrà nuovamente devastato da una frana.