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8 Giugno

Oggi, ma nel 1862, a Roma, Papa Pio IX canonizzava i 26 cristiani del Giappone, martirizzati a Nagasaki il 5 febbraio 1597, che passeranno alla storia della Chiesa come San Paolo Miki e compagni. La loro ricorrenza sarà però il 6 febbraio di ogni anno per non sovrapporsi a quella già preesistente di Sant'Agata del 5. I 26 erano già stati beatificati il 14 settembre 1267 dal pontefice Urbano VIII. I religiosi furono crocifissi e poi trafitti con lance nella persecuzione del tempo attuata dallo shogunato locale, su mandato del governo imperiale dopo il divieto di professione del cristianesimo. Erano 3 gesuiti, 6 missionari francescani, 17 terziari francescani. Con loro furono fatti fuori anche due ragazzi, che verranno ugualmente santificati (nella foto, il monumento commemorativo costruito a Nagasaki in occasione del centenario della elevazione a santi, nel giugno 1962) facendo di fatto salire a 28 il numero dei martiri. Del primo gruppo facevano parte: Paolo Miki, Giacomo Kisai, Giovanni Soan di Goto. Del secondo: Francesco Branco, Francesco di San Michele, Gonsalvo Garcia, Martino dell'Ascensione, Pietro Battista Blasquez, Filippo di Gesù. Del terzo: Bonaventura di Miyako, Cosma Takeya, Francesco di Nagasaki, Gabriele De Duisco, Gaio Francesco, Isabel Fernandez, Ignazio Jorjes, Gioacchino Saccachibara, Giovanni Kisaka, Leone Karasumaru, Mattia di Miyako, Michele Kozaki, Paolo Ibaraki, Paolo Suzuki, Pietro Sukejiroo, Tommaso Kozaki, Tommaso Xico. I giovanissimi erano Antonio Daynan di 13 anni e Luigi Ibaraki di 12.

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