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9 Luglio

Oggi, ma nel 2004, a Torino, nell'appartamento di corso Grosseto 157, Roberto Porpiglia (nella foto, del 2016, ospite del manicomio criminale di Montelupo fiorentino, che chiuderà i battenti nel 2017 dopo 150 anni di attività), inoccupato, uccideva a coltellate i genitori Franco Porpoglia di 73 anni e Angela Catalano di 65, entrambi pensionati, per soldi. Verrà arrestato il 17 luglio, sul tram della linea 10, all'altezza del rondò della forca, dopo essere stato riconosciuto da un vicino di casa in seguito alle segnalazioni fatte dalla sorella, Maria Luisa, poliziotta in servizio alla procura torinese. Dal 10 al 13 luglio, l'omicida era fuggito a Barcellona con 400 euro presi ai familiari, i quali erano in procinto di partire per un mese di vacanze estive in Calabria come di consueto. Era stato rimpatriato perché si era presentato al consolato italiano in Spagna dichiarando di non avere più contanti e di essere Ivan Lenardon, in realtà nome e cognome di un suo amico di gioventù. Lo psichiatra incaricato dal tribunale del capoluogo piemontese, Franco Freilone, dichiarerà l'assassino affetto da vizio parziale di mente. Il 21 aprile 2006, verrà condannato a 23 anni di carcere più tre da scontare in una struttura sanitaria. Il killer ha sempre ripetuto e proseguirà di non essere Porpiglia, di ritenersi vittima di un errore giudiziario e di ricordare solo di essere stato nella penisola iberica.

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