Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione davanti alla teca di Padre Pio

CARTA MONDO

Anche i santi copiano

Oggi nessuno ricorda Gemma Galgani. Era una ragazza di 20 anni di Lucca, che l’8 giugno 1899 manifestò sul suo corpo i segni delle stimmate. Nei quattro anni successivi, su sollecitazione del suo direttore spirituale, Gemma redasse un diario della sua esperienza mistica che uscì nel 1907, due anni dopo la sua morte, con il titolo “Biografia di gemma Galgani vergine lucchese”. Due anni dopo, nel 1909, uscì “Lettere ed estasi di Gemma Galgani la serva di Dio”. Furono due successi editoriali. Una copia delle lettere arrivò probabilmente nelle mani (non ancora segnate dalle stimmate) di padre Pio. In quel periodo il frate di Pietrelcina era a casa, perché il solo mettere piede in convento lo faceva star male. Nei due anni successivi, tra il 1911 e il 1913 padre Pio scrisse almeno una ventina di lettere ai suoi due direttori spirituali sui temi dell’ascetica e della mistica, copiando parola per parola le lettere di Gemma Galgani, senza mai citarla. I direttori spirituali non se ne accorsero o fecero finta di non accorgersene. Il 20 settembre 1918 sul corpo del fraticello apparvero i segni delle stimmate.

 (Bibliografia: "Padre Pio, miracoli e politica nell’Italia del Novecento" di Sergio Luzzatto)