Come risolvere un problema fastidioso e imbarazzante

Giuseppe è un lettore campano, che mi scrive da un luogo ferito, la Terra dei Fuochi, per chiedermi un consiglio su un problema “fastidioso e imbarazzante”, come lui stesso lo definisce. Soffre infatti di rinite allergica cronica, una patologia più diffusa di quanto si possa credere, e davvero molto fastidiosa. Per cercare di essere d’aiuto a Giuseppe e a quanti di voi si trovano ad affrontare questo problema, ho chiesto il parere di un esperto: Nicola Verna, specialista in Allergologia nell’ospedale civile di Pescara.

A lui chiediamo prima di tutto, cos’è la rinite? “E’ un’infiammazione delle membrane che rivestono internamente il naso ed è caratterizzata da congestione nasale, sgocciolamento (rinorrea), starnuti, prurito e scolo retro-faringeo. E' un disturbo molto comune, frequentemente associato alla congiuntivite e, spesso, sottovalutato. Il mancato trattamento di una rinite allergica può portare a problemi medici più seri del semplice sgocciolamento o della necessità di avere sempre con sé dei fazzoletti. Le complicanze più frequenti sono le infezioni dell’orecchio e dei seni paranasali (rinosinusiti acute e croniche, poliposi nasale), malattie ortodontiche, mancato controllo dell’asma, riduzione della qualità del sonno, dell’attenzione e dell’apprendimento”.

Come si può prevenire? “Una corretta diagnosi consente di mettere in pratica le misure preventive. Queste ultime sono praticabili solo per gli allergeni presenti dentro casa, come acari della polvere, derivati epidermici degli animali domestici e muffe. Quando attuabili, le misure intese a ridurre la concentrazione ambientale degli allergeni degli ambienti domestici andrebbero sempre applicate, nonostante le evidenze sperimentali attualmente disponibili rimangano controverse. E' bene precisare però, che malgrado esse siano in grado di ridurre la concentrazione ambientale di allergeni, da sole hanno uno scarso effetto clinico sui sintomi. Al momento, la misura più efficace dal punto di vista clinico è l’utilizzo di fodere impermeabili. I filtri Hepa (un particolare sistema di filtrazione ad elevata efficienza di fluidi) possono ridurre i sintomi da esposizione sia agli acari della polvere che ai derivati epidermici degli animali domestici”.

E come si può migliorare la qualità di vita di chi ne soffre? “Il consulto di un allergologo, oltre a consentire di conoscere le cause della propria allergia respiratoria, consente di stabilire un vero e proprio "piano di gestione" terapeutica sulla base delle sensibilità del paziente. Tale piano deve prevedere le raccomandazioni relative alla prevenzione ambientale (quando possibile), la corretta tempistica per l'effettuazione della terapia sintomatica (spray nasali, antistaminici, farmaci inalatori e terapie biologiche per l'asma), e la prescrizione di un’appropriata immunoterapia specifica, se indicata. Possiamo, infine, affermare che per le allergie "la conoscenza è potere" e, in tal senso, può essere un valido aiuto diventare membro attivo di un’associazione di pazienti allergici, come ad esempio l’Associazione pazienti allergici - Apa, Federasma o Allergie onlus. Sarà importante condividere problemi e soluzioni con altri pazienti e approfondire questi temi partecipando agli eventi da loro organizzati e rendendosi promotori per la propria zona di residenza”.

 

Twitter: @Melissa_Di_Sano