CARTA MONDO

Girotondo sullo Ius soli

La surreale polemica politica sullo ius soli (e lo slogan che spesso l'accompagna "l'Italia agli italiani"), mi ha fatto tornare in mente un episodio raccontato dallo storico inglese Tony Judd nel suo fluviale “Dopoguerra”, oggi riproposto da Laterza nel titolo originale “Postwar”. Trattando del rientro in patria dei pochi sopravvissuti ebrei dai campi di sterminio, Judd spiega che coloro che tornarono nel paese di origine non furono sempre bene accolti. Anzi, quasi mai. "Dopo anni di propaganda antisemita le popolazioni locali erano non soltanto pronte a incolpare gli ebrei per le proprie sofferenze ma anche piuttosto dispiaciute di vedere il ritorno di uomini e donne cui avevano sottratto lavoro, beni e casa". A Parigi il 19 aprile del 1945 centinaia di persone scesero in pazza per protestare quando un deportato ebreo, dopo il rientro, aveva cercato di reclamare il suo appartamento occupato da altri. La dimostrazione, racconta Judd, degenerò quasi in una rivolta, con la folla che urlava “la Francia ai francesi!” Ci volle la polizia per riportare l'ordine. Judd non ci dice se quell'ebreo riottenne la sua casa.

Per la cronaca, in Italia oggi i residenti stranieri sono 5 milioni circa. Nel 2016 gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza sono stati più di 200 mila, con un incremento rispetto al 2015 di 13 punti percentuali. “Nel conteggio”, spiega l’Istat, “sono comprese le acquisizioni e i riconoscimenti della cittadinanza per matrimonio, naturalizzazione, trasmissione automatica al minore convivente da parte del genitore straniero divenuto cittadino italiano, per elezione da parte dei 18enni nati in Italia e regolarmente residenti ininterrottamente dalla nascita, per ius sanguinis”. Nel 2016 sono andati a vivere all’estero 115 mila cittadini italiani.