TURNO DI NOTTE

Il fascino discreto delle imperfezioni

Donne bellissime sono spesso infelici per difetti fisici che vedono solo loro, mentre quelle meno avvenenti fanno delle imperfezioni gli ingredienti principali del loro fascino. Marilyn era infelicissima a dispetto del suo aspetto; mentre quel brutto anatroccolo della Piaf faceva strage di cuori. Accettare se stessi senza ricorrere ai ferri del chirurgo plastico o a quelli immateriali del photoshop è il modo migliore per affrontare questa stagione calda che ci espone agli sguardi ma anche quella lunga estate che è, in fondo, la nostra vita. È una verità, questa, che conosce bene, più dei poeti, chi dell’esposizione pubblica fa un mestiere. Per esempio una cantante come Emma Marrone che ha postato su Instagram una foto che la ritrae in bikini a bordo piscina. La foto ha suscitato la gioia dei fan. Uno di loro ha scritto: «Adoro le tue foto perché non usi tutte le funzioni per coprire le tue imperfezioni, sei una grande». Ed Emma Marrone ha commentato così: «Sono le imperfezioni a fare la differenza. Se stiamo bene con noi stessi non sentiremo mai il bisogno di mostrare ciò che non siamo». In una lettera al fratello Stanislaus, James Joyce scriveva: «Music-hall, not poetry, is a criticism of life» (È il musical, non la poesia, la lettura critica della vita). Era una lettera di carta, di quelle scritte a mano e imbucate, ma sembra digitata e postata oggi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA