Il mio ferragosto a Onna

C'è silenzio fra le bianche viuzze che solcano gli spicchi verdi del villaggio provvisorio di Onna. Sembra un ferragosto come quelli in cui la vita aveva un senso. Sembra il ferragosto che cerca la normalità. Sembra che il terremoto non ci sia più. Fuori sento appena l'acqua che schizza sull'erba, un vocio lontano di un bimbo impaziente, lo squillo della campana che segna l'ora sulla chiesetta di legno. Di là il mio paese dorme sotto le macerie. In attesa che qualcuno lo svegli. In attesa che qualcuno mi dica che è stato tutto un sogno. Un brutto sogno. Ciao ragazzi oggi sono comunque con voi e voi con me. Grazie di esserci ancora . Nel cuore e nella mente. Buon ferragosto.