PALLA AL CENTRO

Il Pescara di Zeman tra emozioni e svarioni

Otto gol, altri cinque annullati. Non può che essere una squadra di Zeman: l’attacco che segna a raffica e la difesa che incassa gol, segni distintivi del calcio del boemo che sono subito emersi al debutto in Coppa Italia contro la Triestina

Otto gol, altri cinque annullati. Emozioni e svarioni. Non può che essere una squadra di Zeman. Il Pescara di Zeman. E già questa è una notizia perché da febbraio a maggio, quello visto all’opera, non era il Pescara del boemo. Per tanti motivi: perché non l’ha costruito lui e perché non aveva tempo di lavorare sul gruppo come, invece, ha fatto in queste settimane di ritiro precampionato. L’attacco che segna a raffica e la difesa che incassa gol, segni distintivi del calcio del boemo che sono subito emersi alla prima ufficiale della stagione della riscossa biancazzurra. Lavori in corso nel laboratorio di Zeman. Ma il laboratorio è quantomeno affollato. Troppo, a tal punto da creare confusione. Ovvero, ciò di cui non ha bisogno una squadra che è reduce da una retrocessione tanto disastrosa quanto traumatica. Dal primo giorno di preparazione il 70enne tecnico di Praga dice sempre le stesse cose: “Siamo in troppi, così non si può lavorare”. Un appello alla società, in particolare agli uomini mercato (Leone e Pavone) per sfoltire l’organico. E così dai 40 di Rivisondoli si è passati ai 30 di Palena con gli “esuberi” sistemati al Poggio degli Ulivi.  Non basta. Il boemo, sabato scorso, al momento delle convocazioni ha fatto delle scelte precise, dando anche un input a giocatori e dirigenti. Fuori Biraghi, Benali e Memushaj.  Rosa da sfoltire, Zeman l’ha ripetuto anche domenica sera. Verrebbe da dire: “Leone (o Pavone), se ci sei vendi qualcuno!”. Facile comprare, vendere (o sistemare) calciatori è la vera sfida  di un  direttore sportivo nel calcio di oggi. Anche perché alleggerire i costi di gestione agevolerebbe  la ricerca dei puntelli di cui necessita il Pescara. In difesa prima di tutto. In una squadra di Zeman non basta avere difensori forti per sistemare il pacchetto arretrato: è un problema di equilibrio che la squadra deve trovare. Però, è altresì vero che con giocatori adatti al tipo di gioco del boemo è più facile individuare la soluzione. A Palena l’anno scorso Oddo invocava rinforzi, durante il ritiro. Questa volta Zeman spera di vedere sfoltita la rosa in modo tale da poter operare gli innesti desiderati. Sono questi i giorni in cui si pongono le basi per il futuro. I risultati della stagione sono figli delle scelte operate in estate. Poi, si possono mettere solo pezze. Che a volte risultano più grosse del buco. Basta ricordare che cosa è accaduto nella passata stagione calcistica.