ANDIAMO CON ORDINE

Il ponte può (ancora) attendere

Ne faremo di strada! Lo prometteva con entusiasmo un volantino che annunciava la costruzione di tre nuovi ponti sul fiume Saline. Saggiamente, non venne specificato in alcun modo "quando" queste strade sarebbero state effettivamente a disposizione. Lo stanziamento del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), 15.8 milioni di euro, è del 2006: da realizzare un attraversamento nella zona dell’ex Himalai, dove era presente la draga, uno all'altezza del Mercato provinciale del fiore e uno accanto al tracciato ferroviario, successivamente spostato a ridosso del mare e quindi ribattezzato "Ponte dell'Adriatico". Nel pacchetto anche una bretella di collegamento (da realizzare con i fondi messi a disposizione dai costruttori del Città Sant'Angelo Village) tra il rondò all'altezza dell'outlet della moda, sulla Lungofino, e il Ponte Europa. All'epoca la provincia era guidata da Pino De Dominicis, l'assessore ai lavori pubblici era Antonello Linari. I sindaci di Città Sant'Angelo e Montesilvano erano Graziano Gabriele e Pasquale Cordoma. Sono passati poco più di dieci anni: di quelle strade non c'è ancora traccia, se si esclude il ponte vicino al lago Vestina Azzurra, che però non è stato completato, perché il suo percorso è ostacolato dai tralicci dell'elettricità. In compenso, una nuova strada ha preso il posto del vecchio Lungofiume di Montesilvano, da anni impraticabile. Sarebbe lungo riassumere le giustificazioni a tempi d'intervento così dilatati: di sicuro è difficile dare risposte puntuali ai problemi quando tra il finanziamento e la concreta realizzazione di un'opera passano decenni. Con il rischio che, una volta raggiunto il traguardo, l'opera non serva più. Il disagio coinvolge tutti: le amministrazioni provinciali e comunali che si sono succedute, con i loro ripensamenti sui progetti, le imprese incaricate degli appalti, i cittadini che ostacolano espropri e rifiutano cessioni bonarie. E non si tratta neppure di un caso limite, considerato che sulla Lungofino il ponte ribattezzato "della vergogna" ha tagliato il traguardo nel 2008 dopo 24 anni dal primo finanziamento: c'è ancora tempo, dunque, prima che qualcuno dei ponti sul Saline possa vantarsi di un record negativo. La palla adesso è passata all'Enel: i lavori, secondo un comunicato della Provincia, dovevano essere completati entro l'estate ma, saggiamente, non è stato specificato di quale anno. (p.d.s)