TURNO DI NOTTE

Il sorriso di Hawking libero nello spazio

Sorrideva spesso nelle foto, Stephen Hawking, il grande astrofisico inglese scomparso a 76 anni, martedì scorso. Ma ce n’è una in cui quel sorriso regala al suo viso l’incantata meraviglia di un bambino. Fu scattata nel 2007 su un Boeing 707 di una società che addestrava gli astronauti della Nasa. Lo scienziato che ha svelato il mistero dei buchi neri nello spazio sperimentò, in otto intervalli di tempo, l'assenza di gravità. Quel sorriso sembra l’inizio del riso di un bambino che riesca ad appagare un desiderio lungamente cullato. C’è stupore e meraviglia in quel moto che lo spirito trasmette al corpo. Come se l’uomo al quale non era sconosciuto alcuno degli enigmi del cosmo fosse sorpreso dal più semplice (per lui) di essi: l'assenza di peso in un aereo che percorre una traiettoria parabolica che imiti quella di un oggetto in caduta libera. Stupore e meraviglia sono i motori segreti della ricerca scientifica che proceda in territori fatti della stessa sostanza dei sogni. Un continente non ancora segnato sulle mappe della nostra conoscenza, percorso però con abilità dalla mente di Hawking, a dispetto dell’immobilità fisica. Quel sentirsi senza peso nel mondo gli giunse forse come una ricompensa ultraterrena per lui che alla vita dopo la morte non credeva, ma che con il suo sguardo curioso ha santificato la bellezza del creato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA