Maccio Capatonda mi ha copiato?

50680Nel tentativo, tutto sommato riuscito, di riportare il pubblico in sala, buona parte del cinema italiano si è trasformato in una sorta di extended play della televisione, riproponendo sempre più spesso serie, attori, registi e personaggi apprezzati sul piccolo schermo. Non poteva mancare l'appuntamento Marcello Macchia, abruzzese di Chieti, lanciato dalla Gialappa's band dei vari "Mai dire qualcosa": i suoi finti trailer cinematografici, dal taglio del tutto demenziale, da Italia 1 sono finiti nei mille canali messi a disposizione da internet, determinando buona parte della popolarità di Macchia (più noto come Maccio Capatonda, il suo alter ego attore/regista arrivato al successo grazie a "La Febbra" e alla serie tv "Mario"). Il film "Italiano Medio", in sala dal 29 gennaio, riprende proprio uno dei suoi trailer di maggior successo, realizzato per la trasmissione di La7 "Ma anche no". Il primo lungometraggio vero di Macchia è un po' la summa dei suoi precedenti lavori, continuamente citati, e non deluderà chi lo ha sempre apprezzato.
Guardando su Youtube alcuni spezzoni del film mi sono imbattuto in curioso "Maccio Capatonda mi ha copiato": uno dei suoi ammiratori/imitatori sostiene di essere stato plagiato da Macchia, in particolare per la realizzazione della seconda stagione di "Mario" (in onda su Mtv). Lasciando da parte ogni valutazione sulle tesi di Nontrovounusername (ognuno la faccia da sè, se vuole), quel video mi ha fatto tornare in mente che tutta la produzione di Maccio Capatonda non è altro che la versione video dell'Omino Bufo, un personaggio a fumetti di Alfredo Castelli creato nel 1972 per il Corriere dei Ragazzi. Una striscia disegnata volutamente male, con dialoghi surreali pieni di errori ortografici e di sintassi, e come finale uno stupido gioco di parole. Anche l'Omino Bufo è realizzato da un finto fumettista (il "Pitore di Santini"): alle sue storie erano felici di partecipare i lettori, con suggerimenti per le battute e - in anni più recenti - disegnando direttamente le proprie strisce. Personaggi che sfruttano lo stesso meccanismo dell'Omino Bufo esistono probabilmente nelle principali lingue: di sicuro in inglese c'è dal 1977 Mighty Funny di Betty Debman. In ogni caso, la prima striscia dell'Omino Bufo era un plagio (poi ammesso) ad uno sketch di Raimondo Vianello.
Curiosamente, quest'ultimo non se n'è mai lamentato. (p.d.s.)