TURNO DI NOTTE

Se le foto delle vacanze non ci sono più

L’avvento delle fotografie digitali ha fatto fallire la Kodak ma ha salvato il nostro dopo-vacanze. Lo ricordiamo tutti quel momento che, fino a ieri, ci attendeva al varco, alla fine dell’estate. Il pretesto era un invito a cena. Gli amici ci tenevano e sarebbe stato scortese rifiutarlo. Ma il loro vero obiettivo era quello di mostrarci le foto delle vacanze. L’ultima portata della cena erano gli album con le foto, o nella più temuta delle ipotesi, le diapositive. Oggi le foto non sono più un rito da celebrare centellinando le occasioni e gli scatti. Se ci si mette in posa, lo si fa quasi sempre per gioco, esibendo boccacce o boccucce da selfie. I telefonini ci hanno resi fotografi compulsivi. Gli scatti non hanno più un costo. Azzerata è anche l’attesa fra il clic e il risultato dello scatto. Così, al ritorno dalle vacanze, non ci sono immagini da mostrare perché le abbiamo già viste tutte sui social network. Sparite anche le spiegazioni – che erano la parte più noiosa dell’esibizione di quegli scatti –, sostituite dai post che accompagnano le foto inviate su Facebook o Instagram. La memoria dei giorni di ferie è polverizzata in una serie di frammenti che abbiamo lasciato dietro di noi come le briciole di Pollicino. Per ritrovare la via di casa non serve seguire quella scia. A casa ci siamo già. E, senza foto o diapositive, ci sembra di non esserci mai mossi da lì. ©RIPRODUZIONE RISERVATA