QUESTIONE DI STILE

Si parte: ecco cosa mettere in valigia

Estate, tempo di vacanze, tempo di partenze, tempo di fare le valigie. Possibilmente piccole, maneggevoli da trascinarsi in giro, compatte abbastanza da poter entrare nelle cappelliere degli aerei delle compagnie low cost ed evitare salatissimi sovrapprezzo.
Viaggiare leggeri si può, anche senza rischiare di indossare la stessa maglietta per sette giorni di seguito. Anzi, viaggiare leggeri si deve, perché tanto la maggior parte delle volte si torna indietro con il fondo della valigia disposto esattamente come l’avevamo con tanto entusiasmo preparato alla partenza, con gli abiti intoccati e tutti da ristirare e rimettere a posto.
Tra le cose davvero indispensabili, siate sicuri di mettere scarpe comode per camminare a lungo e due o tre cose fresche e leggere da indossare sotto il solleone.
Gli uomini possono tranquillamente lasciare a casa la t-shirt senza maniche da bulletto di periferia, i sandaletti di gomma con la chiusura di velcro e il pinocchietto a mezzo polpaccio (anzi, quello buttatelo proprio, giacché ci siete, che era già brutto quando l’avete comprato). Per essere sempre a posto senza dover trasferire tutto l’armadio, portatevi un paio di polo (da indossare sia di giorno che di sera), un bermuda denim o di cotone, una camicia di lino bianca da portare con le maniche arrotolate e un pantalone chinos leggero. Un paio di sneaker e, se siete il tipo, sandali di cuoio.
Le donne possono togliere dalla valigia, nel caso ce l’avessero messo, quello scomodo sandalo tacco 12 e sostituirlo con un sandaletto in cuoio Capri o un paio di espadrillas di tela. Per le brezze serali, una pashmina leggera; di giorno un ampio vestitino di lino o di cotone a fiori. Un bel secchiello di paglia morbida sarà chic di sera, con la pashmina colorata che fa capolino, e anche di giorno con il telo da mare. I bijoux grandi e colorati, con piume e frange multicolore.
Quello che proprio non dovete dimenticare, però, è di mettere dentro la valigia una buona scorta di sorrisi, di “buongiorno” e “buonasera”, di “bonjour” e “good evening” e “buenos dias”: non vi appesantiranno la borsa e garantiranno a voi e agli altri una salvifica dose di buonumore. Togliete assolutamente parolacce e turpiloquio, che son cose brutte da sentire dagli uomini e ancor più dalle donne, anche se solo come inelegante intercalare. E se ci riuscite, evitate di portarvi dietro quell’italica supponenza per cui non esiste al mondo un altro paese bello come l’Italia, dove si mangi bene come in Italia, che valga la pena di vedere come l’Italia. Portate invece il vostro sguardo più curioso: vi servirà per scoprire cose nuove e magari fantastiche. Siate aperti, parlate con le persone, mettete da parte l’atavica diffidenza gastronomica e assaggiate cose inconsuete. Tornerete sicuramente con qualcosa in più di quello con cui siete partiti.