Signora Comprensione, bentornata

Avete presente quella sensazione che si avvertiva da piccoli, subito dopo l'estate, quando era ormai tempo di tornare sui banchi di scuola? Io la ricordo come una sorta di senso di pace misto a rassegnazione (visto che non c'erano alternative). Le lezioni sarebbero ricominciate. Il grembiule stirato aspettava solo di essere indossato, e la cartella sulle spalle non sembrava così pesante. Ecco, è questa la sensazione che mi torna alla mente in questi ultimi giorni dell'anno. E' un po' come indossare il nostro vestito migliore, pettinarsi per bene, rimettersi la cartella sulle spalle e cominciare una nuova avventura.

Già sappiamo che sarà impegnativa. Che non tutto andrà liscio e che qualche caduta sarà inevitabile. Ma siamo pronti e sorridenti come sull'uscio di quella scuola, tanti anni fa.

Perché è questa la forza dell'essere umano, comunque sia andata e comunque vada, da qualche parte dentro di noi troviamo la forza per andare avanti, per riproporci alla vita e farla di nuovo nostra. E se a volte proprio non ce la facciamo, è lì che accade una cosa favolosa che porta il nome di Comprensione. Si presenta a noi come la mano tesa della maestra allo scolaro recalcitrante. Ci dà un buffetto sulla guancia e ci spinge più in là, verso il banco.

Verso un nuovo anno.