Una pedalata sulla Ciclovia Adriatica abruzzese, per scoprire cosa c’è e cosa manca…

mappaPercorreremo i 130 km della Ciclovia Adriatica abruzzese, da nord verso sud, per monitorare le interruzioni che si frappongono al ciclista e al cicloturista.  La Ciclovia Adriatica è il ramo n. 6 della rete ciclabile nazionale BicItalia che va da Ravenna (dove si connette con altri rami costieri che giungono fino a Trieste) a Santa Maria di Leuca. Ha la peculiarità di essere quasi tutta in piano (quindi percorribile da tutti), di poter fruire della parallela ferrovia (con possibilità di raggiungere le località prescelte con la formula bici+treno), attraversa numerosi centri abitati, dove il cicloturista può godere di numerosi servizi (alberghi, ristoranti, bar, officine, ecc.) e attraversa un territorio con un clima favorevole che consente di poter pedalare tutto l’anno: peculiarità che le grandi ciclabili del Nord Europa non possono offrire.


Partiamo dal Tronto, al confine nord dell’Abruzzo. Il nuovo ponte della SS 16 presenta una fascia ciclopedonale sul lato mare e una fascia pedonale lato monte; manca però il collegamento ciclopedonale con il lungomare di Martinsicuro. A breve dovrebbero partire i lavori per spostare verso sud l’argine del Tronto; in quell'occasione le associazioni credono opportuno e necessario realizzare un percorso ciclopedonale sopra il nuovo argine. Andando a creare la continuità tra i 13 km della Ciclovia Adriatica nelle Marche ascolane (tra Cupramarittima e Porto d’Ascoli) con i 25 km tra Martinsicuro e Cologna spiaggia, si realizzerebbero (aggiungendovi i raccordi) ben 40 km di ciclabile ininterrotta, che al momento costituirebbe la ciclabile costiera più lunga del Mediterraneo!
Da Martinsicuro si pedala ininterrottamente fino a Cologna spiaggia (nel comune di Roseto) attraversando Villa Rosa, Alba Adriatica (qui la ciclabile è stata realizzata oltre 40 anni fa ed è tuttora insuperata su tutta la costa adriatica, tra i tratti nei centri abitati, per larghezza e fruibilità) quindi Tortoreto Lido, Giulianova.
A Cologna spiaggia s’incontra la Riserva naturale del Borsacchio. In questa riserva attualmente non esiste la ciclopedonale per un tratto di almeno due km. Occorre pedalare sulla sabbia o sulla pericolosa Statale 16.
A Roseto degli Abruzzi pur se in località turistica, ad eccezione di un tratto di 800 metri sul lungomare centrale, si deve pedalare sul lungomare aperto al traffico sia a Roseto nord sia a Roseto sud. Al confine sud di Roseto si presenta un’altra barriera: il fiume Vomano. Le soluzioni per superalo sono due: realizzare un nuovo ponte ciclopedonale a valle del ponte ferroviario o realizzare una fascia ciclopedonale protetta sull’esistente ponte stradale della SS 16. Questa seconda soluzione è più economica e con il risparmio conseguito si possono realizzare altri tratti mancanti. Siamo ormai sulla meravigliosa ciclabile a Scerne di Pineto, poi Pineto e inoltrandosi sotto la pineta, pur pedalando sulla terra battuta con un tappeto con aghi di pino, la pedalata è piacevole e particolare: sembra di essere in montagna… ma costeggiando il mare. Il comun di Pineto è uno dei pochi comuni della costa ad aver collocato la tabellonistica indicante la Ciclovia Adriatica. Ecco la Torre di Cerrano immersa nell’omonima Oasi Marina Protetta. Il passaggio è all’interno del recinto, un sentiero nell’orto botanico, aperto per la prima volta in occasione della 1° Biciclettata Adriatica il 2 giugno 2011. È consigliabile una visita guidata: dalla Torre si gode una visione panoramica difficilmente descrivile…
Si prosegue la pedalata nella pineta fino a Silvi Marina. Qui manca la ciclabile e al momento occorre pedalare sul marciapiede, in estate molto affollato dai pedoni. Ci sono due fiumi da attraversare, al momento senza gli opportuni collegamenti: il Piomba e il Saline. In mezzo, un lembo di terra largo circa 1 km in località Marina di Città Sant’Angelo. Sono pronti i progetti per i due nuovi ponti per raccordare le riviere ma, ahinoi, è previsto il transito anche per le automobili, con ovvio incremento del traffico nella zona.
Finalmente Montesilvano. Qui un sindaco coraggioso, circa dieci anni fa realizzò una fascia ciclabile togliendo lo spazio alle automobili. Non fu una scelta facile ma oggi plaudiamo quel sindaco per i benefici derivati alla mobilità sostenibile. Si pedala con qualche piccola interruzione fino a Pescara, dove sono in corso lavori sia sul lungomare nord sia a sud per migliorare la ciclabile ricavandola dall’ampio marciapiede (a nord) o togliendolo alla strada (a sud). Il Ponte del Mare, con la sua estetica, rappresenta l’emblema della Ciclovia Adriatica. È molto frequentato e ha generato una fondamentale connessione ciclopedonale, prima inesistente, tra le due riviere. Si pedala ancora verso Francavilla purtroppo dovendo percorrere in alcuni tratti di marciapiede. Chiediamo di intervenire per creare una separazione definita tra pedoni e ciclisti con l’opportuna segnaletica o realizzando una separazione tra il percorso ciclabile e il marciapiede. Si attraversa Francavilla, dove un tratto di lungomare è stato chiuso al traffico realizzandovi la ciclopedonale che prosegue su una passerella di legno sulla spiaggia. È questo uno dei rari tratti con questa tipologia sull’intera costa adriatica. È piacevole pedalare su questo tratto che la tabellonistica indica come ciclabile ma, è molto attraente anche per i pedoni… Quindi si giunge al confine con Ortona. Sulla nuova Strada Postilli-Riccio purtroppo non è stata prevista la fascia ciclabile, come impone la legge 366/98. Il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha convocato un tavolo tecnico con i comuni di Francavilla al mare e di Ortona; si sta studiando il percorso che colleghi le due località.
A Ortona inizia il tratto di ferrovia dismessa che raggiunge Vasto. Questo itinerario, lungo quasi 50 km, dovrebbe essere trasformato in percorso ciclopedonale, la Via Verde dei Trabocchi, uno dei tratti di ciclabile più affascinanti d’Europa. Un percorso su una costa frastagliata: da un lato il mare, dall’altro la costiera naturale con rare costruzioni che in molte zone scompaiono alla vista. In questo territorio si sta cercando di istituire anche un Parco marino. I comuni attraversati sono: Ortona, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto. Qui inizia un tratto di ciclabile che ci conduce a San Salvo. Il Molise è al di là del Trigno, con il suo tratturo costiero in parte segnalato con la tabellonistica.
La nostra pedalata ricognitiva si interrompe sul confine. Il sogno di tanti è di poter presto proseguire con una lunga ininterrotta pedalata fino in Puglia. Il completamento della Ciclovia Adriatica porterebbe enormi benefici turistici oltre che l’invocata destagionalizzazione. Ma di questo parleremo un’altra volta.

Lucio De Marcellis