Il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz

CARTA MONDO

Vecchi e giovani governanti

Sebastian Kurz è il ministro degli esteri austriaco. Ad agosto compirà 31 anni. Kurz ha fatto parlare di sé in questi giorni per aver preteso dall’Italia "che venga interrotto il traghettamento di migranti illegali dalle isole italiane, come Lampedusa, verso la terraferma”. Tutti noi abbiamo pensato che quella sfacciata richiesta (sfacciata perché inapplicabile) fosse un frutto della sua felice età. E pensare che quando l’Austria era ancora un impero potente, uno come Kurz (nel senso anagrafico) a malapena avrebbe avuto diritto di parola. Ce lo racconta bene Stefan Zweig nel suo “Il mondo di ieri” sull’Austria di fine Ottocento: “Un vecchio impero retto da un vegliardo,e governato da anziani ministri”. Un paese che “non amava la gioventù, o meglio, mostrava nei suoi riguardi una perenne diffidenza”. Dove un liceale di 18 anni, racconta Zweig, era trattato come un bambino; un uomo di trent’anni era considerato acerbo e perfino un quarantenne “non appariva sufficientemente maturo per un incarico di responsabilità”. E infatti quando, a 38 anni, Gustav Mahler fu nominato direttore dellOpera imperiale “un brivido di stupore e sgomento percorse tutta Vienna”. Alla luce delle dichiarazioni di Kurz, la diffidenza generazionale dei vecchi sudditi di Francesco Giuseppe apparirebbe giustificata. Certo, poi l’Austria fece la fine che sappiamo. E allora? Allora proviamo a chiedere a Nicolas Gomez Davila: “Il governo dovrebbe essere affidato sempre ai vecchi” dice il grande colombiano in “Tra poche parole”, “non perché l’incapacità non cresce negli anni, ma perché cresce”. Amen.