Amianto in ospedale primo allarme 15 anni fa 

I carabinieri forestali tornano per verificare la chiusura dei sottopassaggi L’assessore regionale alla sanità Verì: «I lavori proseguono sotto controllo» 

LANCIANO . «I lavori per la bonifica amianto vanno avanti da 15 anni, ma i monitoraggi sono stati sempre fatti e la sicurezza, assicurata». È l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì a intervenire sulla questione amianto all’ospedale Renzetti. Un intervento che arriva dopo l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura sullo stato dei lavori di bonifica (e l’eventuale omissione di atti d’ufficio e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità), ispezioni dei carabinieri forestali, sequestri di materiale pericoloso, due ordinanze per i lavori e i monitoraggi del sindaco Mario Pupillo e la richiesta di attenzione fatta dal vice presidente commissione sanità Francesco Taglieri. E ieri in ospedale sono tornati anche i carabinieri forestali a fare controlli, verificare la chiusura dei sotterranei e di alcuni locali, come quello caldaia dove hanno scoperto amianto friabile nel sopralluogo del 18 marzo scorso.
«Siamo perfettamente al corrente di quella che è la situazione relativa alla presenza dell’amianto in alcune aree dell’ospedale», dice Verì, «gli interventi di messa in sicurezza sono iniziati infatti da oltre 15 anni. In tutto questo tempo sono stati effettuati monitoraggi costanti delle aree, che hanno sempre evidenziato il non superamento dei limiti di legge: vale a dire che la sicurezza è sempre stata assicurata». Infatti i controlli e i lavori vanno avanti dal 2003. In quell’anno, su richiesta della stessa Asl, fu effettuata una verifica dell’Arta di Teramo sul presidio. Fu riscontrata la presenza di vinil amianto, specie crisolito, nei reparti del Pronto soccorso, Radiologia, Sert, nel corridoio tra Chirurgia e sale operatorie. I campionamenti non vennero estesi a tutti i reparti. In seguito l’azienda bonificò il corridoio, il Sert, e i tetti in eternit della piccola ala che ospita la cappella dell’ospedale e quello della direzione sanitaria. Non il Pronto soccorso dove nel campionamento del 4 febbraio 2015, che rimise in moto i lavori amianto, fu rilevato il crisolito presente anche in Rianimazione, Ginecologia, Pediatria, Chirurgia e direzione sanitaria. «È vero che gli interventi di rimozione definitiva vanno avanti lentamente», precisa l’assessore Verì, «ma è stata una scelta della Asl per evitare di dover chiudere reparti o addirittura l’intero ospedale, con notevoli disagi per i cittadini. Ho verificato, inoltre, che sono stati chiusi i corridoi sotterranei del presidio per avviare anche lì la messa in sicurezza e anche in questo caso, il ritardo è stato dovuto alla necessità di individuare soluzioni alternative che consentissero i trasferimenti tra i diversi padiglioni di pazienti, pasti utilizzando anche percorsi esterni, che non potevano essere fatte nei mesi invernali».
La Asl ha rimodulato il cronoprogramma dei lavori cercando di accelerare, ma non finiranno entro 6 mesi come chiesto dal sindaco: ci vorrà almeno un altro anno. Nel frattempo continueranno manutenzioni e monitoraggi.
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