omicidio di san salvo

Anziana uccisa nella sua casa Oggi la sentenza su Pagano

VASTO. Omicidio di San Salvo: la sentenza per Vito Pagano, 28 anni, il giovane accusato dell’omicidio di Albina Paganelli, 68 anni, è attesa per la tarda mattinata odierna. L’udienza iniziata il 7...

VASTO. Omicidio di San Salvo: la sentenza per Vito Pagano, 28 anni, il giovane accusato dell’omicidio di Albina Paganelli, 68 anni, è attesa per la tarda mattinata odierna. L’udienza iniziata il 7 maggio riprende con la replica della pubblica accusa alle arringhe difensive. Subito dopo sono previsti nuovi interventi della difesa e quindi il verdetto. I Pm Enrica Medori e Giancarlo Ciani hanno chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per omicidio volontario e calunnia. Le parti civili chiedono complessivamente un milione di euro danni. Pagano ha offerto in cambio del perdono tutto quello che ha: la casa che i genitori gli stavano costruendo.

«So bene che una casa non può bastare a restituirvi l’amore della vostra congiunta ma è giusto che diventi vostra», ha scritto il giovane ai Paganelli e a Concettina Cupaiolo, la figlia della donna uccisa, chiedendo scusa. «Non so se potrete perdonarmi. Non cerco giustificazioni ma vi assicuro che non riesco a ricordare neppure il momento in cui l’ho uccisa», scrive Pagano. «È come se la mia mente mi impedisse di revocare quei momenti. Vi giuro che soltanto dopo mesi e dopo che il mio corpo sta espellendo tutta la droga che ho ingerito mi accorgo di quanto ho causato a “zia Pina” e a voi».

Più volte nella lettera Pagano chiama la vittima “zia”. Ma questo per gli avvocati di parte civile, Antonello e Giovanni Cerella, rende l’omicidio ancora più brutale. «Pagano ha premeditato il delitto», insiste la parte civile. «Non poteva premeditare nulla perché non era in grado di discernere il bene dal male», insistono i difensori del giovane, gli avvocati Clementina De Virgilis e Fiorenzo Cieri. «La mente di Pagano era stravolta dalla droga. Una sostanza probabilmente tagliata male che ha provocato in lui uno stato di alterazione mentale. Per lo stesso motivo ha accusato altre persone dell’omicidio», assicurano Cieri e De Virgilis. (p.c.)

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