cultura

Arbace gela Chieti: "Polo museale meglio all’Aquila"

La direttrice parla all’inaugurazione della mostra del Comitato cittadino e toglie ogni speranza. Legnini le dà ragione: "Voi avete di più con la Soprintendenza". Anche Di Primio sotterra le armi

CHIETI. A Chieti era e sarebbe rimasto una scatola vuota. All’Aquila, invece, ci sono le risorse necessarie per farlo funzionare. Il Polo museale sta meglio all’Aquila. Parola del suo direttore, Lucia Arbace, che ieri ha spiegato la sua posizione ai membri del Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio della città.

«Il cambio di sede non è assolutamente dipeso da me», ha detto quasi a discolparsi, «io non sono stata minimamente interpellata». Però, continua il direttore, «in questi undici mesi in cui la sede è stata a Chieti abbiamo lavorato piuttosto male, perché non avevamo abbastanza collaboratori per garantire una vera operatività al Polo. Ora che all’Aquila è stata cancellata una Sovrintendenza, lì posso recuperare segreteria, direzione amministrativa e contabile. A Chieti ci sarà la Sovrintendenza unica che avrà molti più compiti e importanza rispetto al passato. Da questa configurazione Chieti esce solo rafforzata».

I 5 PUNTI DEL COMITATO. Giampiero Perrotti, Cinzia Di Vincenzo, Marco Ciammaichella e gli altri membri del Comitato cittadino, che festeggiavano i due anni di attività con l’inaugurazione di una mostra alla Bottega d’arte, avrebbero voluto sentire ben altre parole dalla Arbace. Ma, pur avendo espresso sconcerto e sdegno per lo «scippo, imprevisto e imprevedibile per i politici teatini, preannunciato e anzi sbandierato per quelli aquilani», hanno deciso di fare buon viso a cattivo gioco, sottoponendo alla Arbace cinque richieste.

Eccole: un direttore a tempo pieno per i due musei archeologici teatini; implementare il partenariato con istituzioni straniere, statali e territoriali e con la associazioni; garantire la creazione di un polo museale territoriale a Chieti; individuare nuove forme di finanziamento e infine potenziare i rapporti con il mondo della scuola.

La Arbace ha risposto accogliendo la volontà di collaborazione. Ha anzi chiesto aiuto, perché i musei teatini sono poco frequentati. La direttrice ha citato la classifica dei musei più visitati in Abruzzo a gennaio scorso: al primo posto c’è il castello di Celano, segue il nuovo Munda dell’Aquila, poi la Casa D’Annunzio di Pescara, e solo dopo arrivano i due musei teatini, Villa Frigerj e la Civitella. Più giù c’è il museo archeologico di Campli.

PARLA LEGNINI. Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, invitato insieme al governatore Luciano D’Alfonso, al sindaco Umberto Di Primio, al presidente della Provincia Mario Pupillo e alla direttrice della biblioteca “San Giovanni” di Pesaro Marina Della Bella, ha invece spostato l’attenzione dallo “scippo”, all’acquisto della sede unificata della Soprintendenza. «Vorrei», ha detto, «che la città non dimenticasse che questa riorganizzazione ha prodotto un raddoppio della sede della Sovrintendenza a Chieti».

Per lui, «il saldo è ampiamente positivo e la riorganizzazione si chiude col segno più». Un discorso che sembra convincere anche il sindaco Di Primio, come ha detto quando ha preso la parola, riferendosi al voler guardare i risultati positivi della riorganizzazione.

IL POLO CULTURALE. L’emergenza dello “scippo” del Polo museale, non ha fatto dimenticare, però, i progetti per la realizzazione del polo culturale, vero e proprio cavallo di battaglia del Comitato. Il pericolo ora, tanto per la ex Bucciante, da trasformare in cittadella cultura, che per la Berardi dove avrà sede il polo amministrativo, si chiamano burocrazia e tempi lunghi. «Credo sia il caso», ha detto Legnini, «di riattivare quel tavolo istituzionale che portò alla sottoscrizione dell’accordo di programma, unico in Italia, per la riattivazione delle due caserme».

I RAGAZZI. La conclusione è stata affidata al presidente del Consiglio comunale dei ragazzi, Riccardo Bascelli, che dopo tanti discorsi e paroloni ha chiuso in maniera sintetica e concreta: “Sull’idea della biblioteca alla villa comunale abbiamo lavorato anche noi ragazzi, ma adesso facciamola questa benedetta biblioteca!».