Assalto al bancomat, preso un bandito 

Il 27 settembre scorso, con altri tre complici, fece saltare in aria lo sportello della Popolare di Bari. Bottino: 18mila euro

CHIETI. Sorvegliato speciale e con obbligo di dimora a Foggia, non si sarebbe mai dovuto allontanare dalla città pugliese. Ma nella notte del 27 settembre Francesco Pesante, pluripregiudicato foggiano di 30 anni, era invece tra i quattro dell’assalto al bancomat di Poggiofiorito.
A un anno di distanza, i carabinieri ne sono certi e ieri mattina, alle prime ore dell’alba, per lui non c’è stato scampo: lo hanno arrestato sulla base di elementi «inconfutabili», come si legge sull’ordinanza firmata dal gip Luca De Ninis che ha disposto l’arresto per i reati di furto aggravato, porto abusivo di materiale esplodente, danneggiamento aggravato e contraffazione.
Nella notte del 27 settembre scorso, in quattro fecero saltare il bancomat della Banca popolare di Bari, ex Tercas, a Poggiofiorito. Utilizzarono la tecnica della marmotta (ovvero inserendo dell’esplosivo nello sportello automatico). L’esplosione danneggiò anche lo stabile che ospita il bancomat. Una operazione da poco più di due minuti, che fruttò alla banda un bottino di 18 mila euro.
Ma ad incastrare il plurupregiudicato sono state le tracce lasciate sull’auto utilizzata per il colpo (la Volkswagen Golf abbandonata tra i campi a Miglianico) e sul luogo dell’assalto, come hanno spiegato ieri mattina il colonnello Vittorio Bartemucci, comandante del Reparto operativo, il sottotenente Giuseppe Lambriola, comandante del Norm di Ortona, e il luogotenente Franco Bonaduce, comandante della stazione dei carabinieri di Orsogna. «È stata svolta un’attività certosina», ha detto il colonnello Bartemucci, «ci sono stati accertamenti tecnici svolti dai carabinieri del Reparto investigativo del comando provinciale teatino e dai Ris di Roma che hanno permesso di segnalare alla Procura il pregiudicato senza ombra di dubbio».
I carabinieri sono ora al lavoro per cercare di individuare gli altri componenti della banda e il suo possibile collegamento con i 10 pregiudicati di Foggia e Orta Nova, in provincia di Foggia, componenti dela cosiddetta “banda della marmotta”, arrestati lo scorso 7 maggio dai carabinieri di Teramo nell’indagine “Hot Banks” e con gli autori dell’assalto al bancomat dell’ufficio postale di Piane d’Archi, in val di Sangro, arrestati il 7 maggio scorso, dopo una sparatoria, dai carabinieri della compagnia dei carabinieri di Lanciano.
I carabinieri si appellano alla cittadinanza affinché, se qualcuno dovesse riconoscere l’arrestato per averlo visto in quel periodo sul territorio abruzzese, andasse dai carabinieri a riferirlo. (a.i.)
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