Assalto al bancomat Ubi con l’esplosivo 

Quasi distrutta la filiale della banca: il bottino è di 20mila euro. Un residente incrocia l’auto dei banditi e la insegue

ARI. «Erano circa le 3 di notte quando abbiamo sentito un grosso boato. Io e mia madre siamo scesi in piazza per vedere cosa fosse successo ma non c’era nulla». Antonio Costantini è uno dei residenti che nella notte tra venerdì e sabato ha avvertito lo scoppio alla filiale della Ubi Banca, che si trova accanto alla piazza principale del paese. Costantini, svegliato dal botto, non ricorda di aver sentito il suono della sirena dell’allarme, così come riferiscono anche altri residenti.
I malviventi hanno utilizzato la tecnica della marmotta: hanno cioè infilato dell’esplosivo all’interno del bancomat, lo hanno fatto saltare e sono fuggiti con tutto il bancomat. Il bottino è di circa 20mila euro: l’apparecchio era stato ricaricato il giorno prima. Ieri mattina, intorno alle 6, è stata la barista del Fabaer Cafè, il bar della piazza, Eva D’Alessandro, a chiamare i carabinieri per avvertire che alla Ubi non c’era più il bancomat. Da fuori si notava solo un buco al posto dell’erogatore elettronico, la cui tastiera è stata ritrovata sul marciapiedi a diversi metri di distanza. Quando i carabinieri sono arrivati si sono resi conto che il danno era soprattutto all’interno della filiale, che risulta quasi interamente distrutta. I carabinieri, al comando del maggiore Massimo Capobianco, hanno acquisito le immagini della telecamera di sorveglianza, che pare funzionasse correttamente, e le testimonianze. Importantissima quella del proprietario del bar, Ercole Costantini. L’uomo ha riferito che, poco dopo le 2 e mezza di notte stava tornando a casa, verso contrada Sant’Antonio, quando ha incrociato una macchina che procedeva verso la piazza a bassa velocità. Costantini si è insospettito e così, invece di fermarsi a casa, ha fatto inversione e si è messo sulle tracce dell’auto, una station wagon scura, che poi ha effettivamente ritrovato mentre si dirigeva verso la banca. L’auto ha però cercato di eludere quella di Costantini, sterzando su strade secondarie. Costantini l’ha ritrovata che si dirigeva verso la strada che porta al cimitero, dov’era parcheggiata una seconda auto, con i fari accesi, che è partita non appena ha visto la macchina di Costantini. Alla fine la station wagon ha accelerato la velocità ed è riuscita a seminare quella del gestore del bar. Che, a quel punto, se n’è tornato a casa. La mattina dopo è stata proprio la sua dipendente a raccontargli quello che era successo. I tempi coincidono ed è possibile che il proprietario del bar abbia incrociato effettivamente l’auto dei banditi e quella dei complici che attendevano in un luogo isolato vicino al cimitero.
Il sindaco Marcello Salerno è tornato a sollecitare l’attenzione delle forze dell’ordine: «È vero che i piccoli centri possono essere considerati più tranquilli dei grandi, ma proprio per questo possono diventare bersaglio facile per la criminalità», ha detto.