Atessa, Honeywell: se la fabbrica chiude il Frentano perde 4 milioni 

Il presidente della Provincia, Pupillo, incontra gli operai: sarebbe anche una catastrofe sociale. Sabato serata musicale del Comune di Lanciano. L’ad Adamczyk: divido la multinazionale in due 

ATESSA. La chiusura della Honeywell comporterebbe una «catastrofe sociale e porterebbe ad una perdita economica sul territorio di circa 4 milioni di euro». Il Comune di Lanciano si stringe attorno al destino dei 420 lavoratori che, giorno dopo giorno, sembra vacillare sempre di più.
Sono oltre 20 i giorni di sciopero che si sono accollati i dipendenti in una delle vertenze più difficili degli ultimi anni e dai risvolti più tragici. Il Comune di Lanciano ha ipotizzato un probabile scenario nell’eventualità che lo stabilimento dei turbo chiuda per sempre in Abruzzo per essere clonato, assieme ai suoi prodotti di eccellenza, nell’est Europa.
«Se si considera che circa 200 lavoratori sono originari del Frentano», ha detto il sindaco Mario Pupillo all’incontro con i dipendenti in presidio lunedì sera, «e una paga media di 1.300/1.400 euro per 14 mensilità ci troveremmo di fronte ad una perdita spropositata di risorse, economie e capitale sociale e umano».
«Da sempre la Honeywell è stato un modello di relazioni e contrattazione sindacale e improvvisamente tutto viene azzerato da una scellerata scelta finanziaria dettata da motivi di globalizzazione», scrivono in una nota i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. «Il sito ha tutti gli indici positivi, produttività, redditività e costo del lavoro contenuto da numerosi e ripetuti incentivi statali e regionali viene smantellato senza pensare al danno sociale che si crea sull’intero territorio: 420 venti famiglie dirette e quasi altre 400 famiglie dell’indotto si troveranno a breve senza un reddito e con tanti programmi e progetti cancellati, mutui e ipoteche sulle case, impossibilità di far studiare i figli, impossibilità di provvedere alla normale vita quotidiana gravata da innumerevoli tasse e pagamenti continui, in poche parole ci troviamo di fronte allo sconvolgimento di tante vite». Di qui l’avvio, sul territorio, di una vera e propria gara di solidarietà: prima la creazione dell’associazione Salviamo la Honeywell, poi il conto corrente dedicato alla Bcc di Lanciano (iban IT50H0896877750000160300431) e tutta una serie di aiuti da ogni parte del comprensorio. Ad esempio la Protezione civile di Atessa ha fornito un generatore di corrente, alcune cuoche di Lanciano hanno cucinato per i dipendenti in presidio, ieri la protezione civile di Casalbordino ha installato due tende termo riscaldate. Ma servono fondi. Le famiglie dei dipendenti Honeywell scontano, oltre all’incubo di un futuro più che mai incerto, anche i giorni di lavoro non retribuiti in busta paga a causa dello sciopero. Di qui l’impegno del Comune di Lanciano di organizzare una serata di musica e beneficenza sabato con la partecipazione di gruppi locali e la possibilità di contribuire con un’offerta al fondo cassa dei dipendenti e delle famiglie Honeywell.
Intanto l’amministratore delegato di Honeywell, Darius Adamczyk, ha annunciato proprio ieri di voler scorporare la multinazionale in due società distinte (un ritorno al passato dicono i dipendenti). «Il portafoglio restante di Honeywell», ha detto Adamczyk, «sarà composto da attività ad alta crescita in sei segmenti di mercato attraenti, ognuno allineato ai mega-trend come l’efficienza energetica, gli investimenti in infrastrutture, l’urbanizzazione e la sicurezza».
«La sensazione», commenta l’rsu Fim, Dorato Di Camillo, «è di essere pedine in un gioco finanziario e su tavoli enormemente più grandi di noi».
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