Attacco alla piccola pesca distrutte le reti in mare

Le marinerie di Vasto e San Salvo: «Aggrediti da grosse imbarcazioni di fuori» Denuncia all’autorità marittima, chiesto l’intervento degli ambientalisti

VASTO. Aggrediti e danneggiati in “casa” propria mentre lavoravano. È quello che è successo ieri mattina alle 5,30 ai pescatori vastesi.

«Eravamo intenti a sistemare le nostre reti quando siamo stati raggiunti da due grosse imbarcazioni che praticano pesca a strascico. L’intervento di una imbarcazione della piccola pesca li ha convinti a non pescare in quel tratto di mare ma le due “volanti” si sono spostate solo di alcune decine di metri e hanno iniziato a raschiare i fondali all’altezza del torrente Buonanotte distruggendo le reti di un componente la marineria locale», raccontano i protagonisti della disavventura, Luigi Gileno, Ettore Primiceri, Osvaldo Bologna, Rocco e Simone Di Pietro.

È la terza volta che accade in un mese. Questa volta però gli abusivi potrebbero avere le ore contate. Un pescatore ha riconosciuto le due imbarcazioni e insieme ai colleghi ha raggiunto l’Ufficio circondariale marittimo di Punta Penna denunciando tutto all’autorità marittima. Il comandante, Giuliano D’Urso, ha ha avviato immediatamente le indagini. «Confidiamo nella Capitaneria di porto. Siamo stufi. Questa situazione deve essere risolta», scrivono i pescatori in una nota. «Vanno presi al più presto provvedimenti adeguati o i nostri figli non avranno più pesce».

La piccola pesca di Vasto e San Salvo ha denunciato l’ennesima aggressione subita dalla fauna e dalla flora marina anche alle associazioni ambientaliste regionali e del Vastese chiedendo un loro intervento. «Questo golfo è ricco di delfini, tartarughe della specie Caretta caretta e anche rarissimi cavallucci marini. Va difeso da questi scellerati attacchi. Facciamo appello a tutte le associazioni ambientaliste affinchè ci affianchino nella battaglia per la difesa del nostro mare», insistono i pescatori annunciando di avere presentato una richiesta d’incontro ai sindaci di Vasto e San Salvo, Luciano Lapenna e Tiziana Magnacca.

«Chiediamo anche a loro di aiutarci. È in gioco il nostro lavoro ma anche l’economia ittica del territorio», ripetono i pescatori. Il sospetto è che vengano utilizzati i “parancari”, dispositivi su cui vengono agganciati decine di ami e reti a strascico con due volanti. Le barche pescano tendendo la rete su un fronte piuttosto ampio, talvolta fino a tre chilometri navigando in parallelo. In passato il metodo ha provocato danni ingenti.

«Non deve più accadere», chiede la piccola pesca di Vasto e San Salvo. (p.c.)

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