Bollo non pagato, indagati 52 “furbetti” 

Per anni non segnalano la morte dei disabili beneficiari ed evadono la tassa: ora scattano le denunce e 170mila euro di multa

CHIETI. Sono 52 i “furbetti” del bollo auto scoperti dalla guardia di finanza tra Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto: non pagavano il bollo sfruttando un’agevolazione per i disabili prevista dalla legge 104 del 1992. Ma quei disabili erano morti. In un caso addirittura da 7 anni. Sono scattate così a carico di tutti i 52 contestazioni amministrative per l’indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato con sanzioni per 170 mila euro. E sono partite anche le denunce penali. In 16 casi la finanza ha contestato il reato di sostituzione di persona: per risparmiare, queste persone avevano rinnovato i contratti delle assicurazioni a nome dei deceduti. In un caso è scattata anche l’accusa di truffa: i finanzieri hanno scoperto che una persona avrebbe presentato la richiesta per non pagare il bollo un anno dopo la morte del disabile.
L’indagine della finanza teatina, che ha preso il nome di Boll-Abile, è partita con l’esame di 10 mila posizioni di beneficiari residenti nell’intera provincia di Chieti, attraverso la verifica della sussistenza dei requisiti necessari per l’esenzione dal pagamento del bollo auto. La legge 104 prevede l’esenzione dal pagamento del tributo locale per i veicoli intestati «a persone affette da patologie che comportano ridotte o impedite capacità motorie ovvero, in alternativa, ai familiari che hanno fiscalmente a carico le persone disabili in condizione di gravità». I finanzieri, guidati dal comandante provinciale Serafino Fiore, hanno incrociato le informazioni fornite dalla Regione Abruzzo, l’ente che incassa il bollo, con le banche dati in uso al corpo e hanno trovato più di 700 autovetture riferibili a disabili che risultavano morti: in 228 casi mancava la comunicazione del decesso del disabile, da presentare entro tre mesi secondo quanto previsto dalle circolari del ministero dell’Economia e Finanze. A questo punto, allargando l’indagine alle assicurazioni e facendo osservazioni in strada, le fiamme gialle hanno scoperto che 52 macchine erano usate quotidianamente dai parenti dei disabili deceduti: pur avendo perso il diritto di non versare il bollo, queste persone avevano omesso di comunicarne la variazione. Secondo i calcoli dei finanzieri, ammonta a circa 50 mila euro l’evasione dei bolli non pagati segnalata alla Regione Abruzzo. Che ora emetterà ingiunzioni di pagamento per cercare di recuperare le somme. A conti fatti, ogni “furbetto” del Chietino ha omesso di pagare circa mille euro di bollo.
Ma i 52, oltre a regolarizzare la propria posizione con la Regione saldando i bolli e le more, dovranno pagare anche altro: l’ammontare complessivo delle sanzioni amministrative contestate è di oltre 170 mila euro. In media, ogni furbetto dovrà pagare oltre tremila euro.
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