l'incidente

Brecciarola, ustionato nell’auto avvolta dalle fiamme

Coppia di Turrivalignani e Pescara si schianta sulla Tiburtina. Lui resta nell’abitacolo: è gravissimo. Lei fa in tempo a uscire

CHIETI. Le fiamme lo hanno avvolto dopo lo schianto in auto. R.D.C., 38 anni, di Turrivalignani, lotta contro la morte. L’ottanta per cento del suo corpo è devastato da ustioni di terzo e quarto grado. I medici che hanno deciso, ieri notte, di trasferirlo all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, sperano in un miracolo. Ma è grave anche la ragazza che era in macchina con lui e che ha fatto in tempo a lanciarsi fuori dall’abitacolo prima del rogo. S.G., 23 anni di Pescara, è politraumatizzata, un codice rosso per i soccorritori del 118, ma non corre pericolo di vita. Sono le 22 di ieri quando la Ford Fiesta di color grigio sbuca dalla fine dell’Asse attrezzato, in direzione Brecciarola, e imbocca quel maledetto tratto della Tiburtina che, poche centinaia di metri più avanti, si biforca. A destra diventa una strada a senso unico in discesa, mentre a sinistra è vietata perché è contromano. Ma chi esce dall’Asse attrezzato non va piano, si ritrova però con un limite di 50 chilometri all’ora e può sbandare se piove e schiaccia il piede sul freno. Così è tragicamente accaduto ieri sera alla coppia in Fiesta.

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L’auto ha urtato contro il marciapiede di destra e, senza lasciare alcun segno sull’asfalto bagnato, si è schianta contro l’insegna pubblicitaria del supermercato Coal. All’urto violentissimo è seguito il rogo. Poi le urla di lei, sentite dall’abitazione accanto, e il dramma di lui, rimasto prigioniero delle fiamme. La ragazza fa in tempo ad uscire. Forse avrà anche cercato di salvare, trascinandolo fuori dal mezzo, l’uomo che era alla guida. Ma le foto della carcassa della Fiesta ci mostrano l’interno totalmente divorato dall’incendio. Sul posto sono accorsi ambulanze del 118, due pattuglie della Polizia stradale di Chieti ed i vigili del fuoco che hanno utilizzato gli schiumogeni per spegnere il rogo. La giovane pescarese è stata trasportata al policlinico di Chieti, da dove hanno confermato che non rischia la vita. Le condizioni dell’uomo invece vengono definite disperate per l’estensione delle ustioni che praticamente hanno interessato quasi l’intero corpo e la gravità delle stesse definite di quarto grado, quindi profonde. Dopo le prime cure, che gli sono state praticate dai medici dell’ospedale di Chieti, è stato deciso il trasferimento di R.D.C. nell’ospedale romano specializzato per casi di grandi ustioni. Un miracolo, solo un miracolo, può farlo rimanere in vita.