Canile senza soldi Bevilacqua promette: pagheremo subito 

L’assessore garantisce: «Due mensilità disponibili a giorni» Ma l’Asada lancia un nuovo appello: «Non abbandonateci»

CHIETI. Il Comune promette fondi per il canile rifugio che, da quasi un anno, non riceve più le rette e rischia la chiusura. Dopo la protesta dell’Asada onlus (Associazione amici degli animali) e una mobilitazione da tutta Italia con un raffica di mail spedite al sindaco Umberto Di Primio, è l’assessore Alessandro Bevilacqua a prendere l’impegno: «Pagheremo subito due mensilità. L’Asada avrà le risorse disponibili entro la prossima settimana. Le determine di liquidazione sono state già firmate». Due mensilità ammontano a circa 14.200 euro: il debito totale del Comune verso l’associazione che gestisce il canile dal 1999 è di 78.100 euro. L’amministrazione ha erogato l’ultimo contributo ad aprile scorso. Con i conti in rosso, l’ufficio Ragioneria del Comune ha bloccato i pagamenti. E non è accaduto soltanto per il canile che ospiuta 250 cani, ormai in ginocchio e senza neanche più i soldi per pagare il prossimo stipendio ai 4 dipendenti che lavorano nella struttura: l’amministrazione ha un debito di 125mila euro verso gli Istitituti riuniti San Giovanni Battista ed è in ritardo anche con il pagamento di ditte che hanno eseguito lavori per conto del Comune. Ma la protesta del canile lanciata su Facebook ha messo gli amministratori all’angolo. «L’amministrazione è sempre sensibile verso gli animali e ci dispiace per quanto avvenuto a causa di problemi di liquidità», dice l’assessore, «chiedo scusa all’associazione e ringrazio tutti quelli che si sono spesi per il canile attraverso donazioni di soldi, cibo e coperte. Anche il Comune farà la sua parte. A breve ci incontreremo con la onlus per programmare i pagamenti delle spettanze arretrate con scadenze certe».
Ma l’annuncio di Bevilacqua non ferma la protesta della onlus guidata dal presidente Danilo Ciancaglini che, ieri, è tornata a chiedere la solidarietà della gente: «I volontari continuano a svolgere le attività di ogni giorno senza fondi, senza assistenza, ancora e sempre nelle mani di gente di buon cuore che si prodiga per i nostri ospiti ma nel silenzio assordante delle istituzioni». E poi l’attacco alla politica teatina e l’invito alla gente a “bombardare” ancora la mail del Comune: «Nulla o poco più di nulla ci dà a intendere che “qualcuno” sia a conoscenza di cosa effettivamente stiamo chiedendo. Pertanto, rinnoviamo il nostro appello: vi preghiamo col cuore di continuare a divulgare il nostro messaggio e sollecitare chi è preposto a fare il proprio dovere. Noi non ci fermeremo, andremo avanti, fino a quando sarà possibile noi ci saremo, coscienti che gli ospiti del canile rifugio di Chieti, con ogni evidenza, poco importano a chi avrebbe il dovere di prendersene cura. Ci auguriamo davvero col cuore che il buon senso prevalga».