Casa Berardi, ora è monumento

Salvato il luogo-simbolo della Battaglia di Ortona. Il ministero: «Ha notevole interesse storico»

ORTONA. Casa Berardi, luogo simbolo della tragica Battaglia di Ortona, è stata riconosciuta di notevole interesse storico dal ministero dei Beni e delle attività culturali. «Con decreto del direttore per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo, Fabrizio Magani«, comunica il sindaco, Enzo D’Ottavio, «l’importante riconoscimento sottolinea il valore di questo edificio, sottoponendolo alle disposizioni di tutela del Codice dei beni culturali, ed è un avvenimento importante per la memoria di noi tutti».

Le motivazioni che hanno portato al decreto riguardano proprio il legame con la memoria della Battaglia di Ortona nel dicembre del 1943: «Casa Berardi, oltre ad essere monumento degli eventi, rappresenta un caposaldo essenziale per la rilettura storica delle strategie messe in atto per la liberazione di Ortona, tale da essere conservata ed affidata alle generazioni future». Infatti tra l’11 e il 15 dicembre del 1943, l’edificio rappresentò la postazione strategica per l’accesso alla città, strenuamente presidiato dalle truppe tedesche e conquistato e tenuto eroicamente da un manipolo di canadesi al comando del capitano Paul Triquet, che per questa azione guadagnò la “Victoria Cross”, massima onorificenza britannica, la prima delle tre conquistate dai canadesi della Prima divisione, in tutta la Campagna d’Italia.

«Sono contento di questo riconoscimento», commenta Guido Berardi, della famiglia Berardi, l’erede storico di questi luoghi della Battaglia, «e faccio un plauso al ministero. Siamo un popolo pieno di storia e molte volte la nostra storia poco la conosciamo e, invece, questa potrebbe essere un volano turistico. In merito a Casa Berardi», continua, «ho diversi racconti di mia nonna e di mio padre. Ciò che più mi ha colpito è che durante la battaglia di Casa Berardi un soldato tedesco fu ferito sotto quest’albero davanti l’abitazione, un gelso, ma sotto il tiro incrociato tra canadesi e tedeschi nessuno poteva soccorrerlo: per tutta la notte gridò, chiese della madre e all’alba morì. Casa Berardi è stato un obiettivo militare importante, il primo “sbarramento” da superare. Quando fu presa, al prezzo di tante sofferenze e perdite, dal Royal 22° Reggiment Canadian, si pensò al secondo “sbarramento” alle quattro strade che infine permise ai soldati di entrare in centro urbano per liberare la città. E in centro si è combattuta la terribile battaglia casa per casa».

Nei pressi dell’edificio c’è l’albero tenuto al meglio da Guido che con la famiglia cura anche lo spazio in memoria dei canadesi, dato da suo padre a questo popolo, dove c’è un monumento: il giglio.

Lorenzo Seccia

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