Casalincontrada, bimba di 9 anni aggredita da un randagio

Un cane la morde all’occhio, lei cade e si frattura un polso, il papà la salva. La piccola è ricoverata a Pescara

CASALINCONTRADA. Azzannata al volto da un cane randagio mentre è a passaggio con il papà, è successo martedì pomeriggio, a una bambina di 9 anni, in contrada Coppelli lungo via Brecciorala, a confine con il territorio di Bucchianico. Ne avrà per 30 giorni perché, oltre alle lesioni all’arcata sopraciliare, ha avuto la frattura anche del polso. Non può non ritornare alla mente il tragico episodio di Cepagatti, dove un cane di grossa taglia ha ucciso un bambino di appena due anni. A Casalincontrada la responsabilità non è stata di un cane di proprietà, tenuto alla catena e di grossa taglia. Si è trattato di un cane randagio, nero, di media taglia, episodio che ripropone il non meno grave problema del randagismo, alimentato da cani senza fissa dimora, fuggiti o abbandonati. Se agiscono in branco, questi cani, che conoscono le abitudini umane, diventano più che pericolosi e la loro presenza in un territorio, è da considerare come un’emergenza sanitaria. L’altro ieri il cane, secondo la testimonianza del genitore, è sbucato all’improvviso da oltre il ciglio della strada e si è avventato sulla ragazza. Subito ha diretto la sua azione alla testa della malcapitata che, sicuramente in seguito all’urto provocato dal cane, cadendo si è fratturato il polso. L’intervento del papà è stato salvifico perché è riuscito a mettere in fuga l’animale. La bambina grondava sangue in prossimità dell’occhio e, in quel momento, non si sapeva se un morso avesse interessato anche l’organo visivo. Il padre ha immediatamente caricato la figlia sulla macchina e di corsa si è diretto verso l’ospedale clinicizzato di Chieti. Qui, i medici, dopo aver stabilizzato il piccolo paziente, hanno deciso per il trasferimento nella clinica chirurgica pediatrica dell’ospedale di Pescara più attrezzata per le cure del caso.

Le condizioni della bimba non destano particolare preoccupazioni, anche se la prognosi è stata di un mese. Denunzia dell'accaduto è stata sporta ai carabinieri di Casalincontrada, coordinati dal maresciallo Antonio Colazzilli, che hanno disposto le ricerche del cane randagio; il suo rinvenimento è importante perché i cani morsicatori devono essere sottoposti a un periodo stabilito di osservazione da parte di un veterinario della Asl per escludere la presenza di serie zoonosi, cioè patologie trasmissibili da animale a uomo. In paese, come si diceva, l'episodio della piccola aggredita dal randagio ha fatto ritornare alla mente il caso di contrada Cantò a Cepagatti, dove, una settimana fa, un bimbo di appena venti mesi, Ferdinando Di Rocco, è stato ucciso da un cane "Corso" di grossa taglia, di proprietà della famiglia, nel giardino dell'abitazione. Due casi diversi, certo; però molti si chiedono quali potevano essere le conseguenze, per la bambina di Casalincontrada, se l'attacco del cane randagio fosse avvenuto non alla presenza del genitore che con, prontezza, ha tolto dalle fauci dell’animale la figlia.