Chieti, è fuori pericolo il neonato di sei mesi ustionato dal latte

Trasferito dal policlinco al Gemelli di Roma, il piccolo è stato dichiarato fuori pericolo. Le ustioni, causate dal bricco bollente caduto alla madre per un gesto fortuito, potrebbero guarire entro un mese

CHIETI. Il viaggio della speranza a Roma è riuscito. É fuori pericolo il neonato ustionato in casa con il latte bollente. Questa mattina i medici del policlinico Gemelli hanno sciolto la prognosi. Nessuna delle scottature ha raggiunto il terzo grado seppure comprano il trenta per cento del corpo. Questo significa per i medici che basterà anche un mese per guarire e che le ustioni non dovrebbero lasciare cicatrici troppo profonde sul torace, il braccino e la gamba destra della piccola vittima dell'incidente domestico.

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Sono le 20,30 di ieri quando, in una casa di via dell’Acquedotto, si è consumato uno dei peggiori incidenti domestici possibili. Un dramma per una giovane madre di Chieti che stava per dare la pappa al suo piccolo. Il gesto del bimbo è fortuito: colpisce, allargando le braccine, il bricco colmo di latte a cento gradi. Il contenitore sfugge così dalle mani della madre e il latte cade sul corpo del figlioletto che comincia a urlare. In casa, in quegli attimi terribili, ci sono altre due persone: il papà e una zia del bambino. Ma è una vicina di casa a dare l’allarme al 118.

Chiede aiuto mentre il piccolo lancia urla disperate per il dolore ma non perde mai i sensi. Il latte gli ha solo sfiorato la testa, senza causargli scottatture in questa zona del corpo. Ma il torace e il resto della parte destra sono profondamente colpite dalle ustioni al medico e all’operatore del 118 che arrivano in un battibaleno nella casa del dramma anche perché si trova non molto distante dal policlinico di Chieti dove hanno sede i mezzi del soccorso.

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Le prime cure sono state portate direttamente sul posto al piccolo ferito mentre, accanto a lui, la mamma, il papà e la zia continuavano a disperarsi. Il medico e l’operatore hanno subito praticato al bambino una flebo e, subito dopo, lo hanno trasferito sull’ambulanza per correre verso il pronto soccorso. Per due ore il bambino è stato visitato ulteriormente e curato dalle ustioni nessuna delle quali per fortuna è stata classificata del terzo grado ma che, per l’estensione e soprattutto per la giovanissima età della vittima, apparivano molto gravi.

In quei frangenti i medici del policlinico hanno quindi deciso il trasferimento d’urgenza, da eseguire nella notte, in un ospedale di Roma. La scelta è subito ricaduta su due importanti strutture sanitarie della capitale: il Sant’Eugenio e il policlinico Gemelli. Il primo è specializzato per casi di ustioni, il secondo però ha dato la sua immediata disponibilità. Alle 23 in punto, il bimbo è stato così trasportato di nuovo sull’ambulanza del 118 che è partita alla volta di Roma seguita, a ruota, dai genitori. Dopo il dramma è così cominciata una lunga notte della speranza conclusa con la notizia tanto attesa: il piccino è fuori pericolo.