Chieti, l’Aca diminuisce la portata di acqua di 31 litri al secondo

Dopo le accuse del sindaco all’ente, in Comune arriva il fax Domani rubinetti a secco dalle 22 alle 6 su Colle e Scalo

CHIETI. L’Aca, in una nota generica di poche righe a firma del direttore tecnico Lorenzo Livello, comunica la diminuzione di portata idrica per il Colle pari a 31 litri di acqua al secondo. Il sindaco, furente, scrive al prefetto per avere delucidazioni in merito mentre domani sera, dalle 22 alle 6 di venerdì mattina, verranno chiusi i rubinetti del Colle e dello Scalo per fronteggiare una possibile emergenza idrica.

Scoppiata, guarda caso, all’indomani dell’infuocata assemblea informale dei vertici dell’Aca che si è tenuta lunedì pomeriggio a Pescara. Quando il sindaco Di Primio ha chiesto a gran voce una nuova gestione della società acquedottistica attualmente, a suo dire, troppo politicizzata.

«Come al solito il partito dell’acqua, il Pd, non si smentisce e», attacca il sindaco, «fa subire ai cittadini l’ennesima guerra interna, una guerra fra bande e correntizia per conquistare il potere e la gestione dell’Aca». Poi l’auspicio. «Bisogna cambiare rotta radicalmente e dire basta a gestioni politicizzate. Consegniamo all’assemblea», afferma Di Primio, «il ruolo di controllo e di indirizzo ed affidiamo il risanamento dell’Aca e la sua gestione, anche se questo dovesse voler dire modificare regolamenti e statuto, ad un tecnico che amministri managerialmente e con precisi obiettivi questa azienda».

Una presa di posizione forte a cui, una manciata di ore dopo, fa seguito il fax dell’Aca. Il direttore tecnico dell’azienda pescarese, in appena due righe, ha comunicato al Comune la riduzione di 31 litri di acqua al secondo operata sul serbatoio di accumulo posizionato nel quartiere Civitella. In pratica, scende la portata dell’acqua erogata dall’Aca nella parte alta della città per non precisati problemi da addurre, si legge nella comunicazione, ad una “riduzione di acqua sorgiva su tutto il territorio gestito dall’Aca spa”. Ma non si conoscono né i Comuni interessati dalla diminuzione della portata idrica tantomeno i tempi dell’emergenza.

Arrivata, peraltro, dopo che la giunta comunale ha incrementato i canoni idrici del 5,4% per adeguamenti Istat. Una vera e propria beffa anche perché, già da domani sera, il servizio idrico verrà interrotto su tutta la città per evitare di mandare in sofferenza i serbatoi rionali.

«La chiusura è necessaria», spiega Mario Colantonio, assessore ai lavori pubblici, «in quanto la riduzione operata dall’Aca è piuttosto significativa».

Il sindaco, ovviamente, non ha preso bene l’ennesima nota improvvisa dell’Aca ed è andato su tutte le furie chiedendo, in una lettera, l’intervento del prefetto. «Spero che la intempestiva quanto abnorme comunicazione di riduzione dell’acqua non sia una minore erogazione repressiva. Ho chiesto, per questo, all’Aca di sapere», dice il sindaco, «da quando a quando avverrà tale riduzione, lamentando che in questi giorni si avverte già una minore fornitura, di quanto sarà ridotta l’erogazione e a quali Comuni spetterà la medesima sorte. Di tutto quello che sta accadendo ho voluto informare il prefetto perché adotti ogni provvedimento utile a tutelare i diritti dei cittani».

Jari Orsini

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