la polemica

Chieti, monsignor Forte risponde a Di Stefano «Prego per Lei»

Dopo la mancata partecipazione al convegno su Legalità e Giustizia, poche righe e niente scuse. L’onorevole di Forza Italia si arrabbia ancora di più e riscrive all’arcivescovo: «Mi sento offeso»

CHIETI. «Egregio Onorevole. Ho ricevuto la Sua lettera che peraltro avevo letto su Il Centro. Mi dispiace che Lei abbia colto in me atteggiamenti discriminatori che Le assicuro non ho. Prego per Lei e i Suoi cari. Lo faccia anche Lei per me. La benedico con i Suoi familiari. Bruno Forte». L’arcivescovo di Chieti Vasto ha risposto all’onorevole Fabrizio Di Stefano (FI) che lo ha tirato pubblicamente in ballo. Una risposta che all’onorevole è apparsa tardiva e insufficiente. Così è partita la seconda filippica contro monsignore.

«Eccellenza Reverendissima», scrive Di Stefano nella lettera di replica, «La ringrazio per la Sua risposta, e per la volontà di accogliere nelle Sue preghiere me ed i miei cari. Mi meraviglia, tuttavia, che un uomo della Sua levatura culturale abbia potuto ridurre la mia lamentela ad una semplice doglianza, per un Suo eventuale "atteggiamento discriminatorio" nei miei confronti e non per quella che realmente è stata: un'offesa». Le poche righe del monsignore, senza le scuse richieste, non bastano all’onorevole. «Il fatto che voglia derubricare con quattro righe quelle sue affermazioni, pronunciate sull'altare della cattedrale di Vasto», continua Di Stefano piccato, «in un semplice ipotetico "atteggiamento discriminatorio", mi creda, mi ferisce ancor di più. Da qui la mia convinzione di aver avuto ragione a non partecipare all'incontro “Legalità e Giustizia” non ritenendola credibile, in virtù dei suoi precedenti giudizi nei miei confronti».

L’incontro su “Legalità e Giustizia” organizzato da Forte domenica ha dato il là a Di Stefano per dirgli tutto quello che pensava di lui dopo che, sei anni fa, dopo l’avviso di garanzia ricevuto per Rifiutopoli, gli avevano raccontato delle parole dure pronunciate da Forte a Vasto sulla politica intrappolata in vicende giudiziarie. Assolto dall’accusa, Di Stefano ha atteso l’occasione giusta per parlare e l’ha trovata nell’invito di Forte all’incontro di domenica scorsa.

«Lei sostiene», chiude il parlamentare, «che le sue quattro righe di risposta siano mosse dalla mia lettera che, come mi ha ricordato, ha letto "anche sul quotidiano Il Centro"... Mi attendevo dunque le sue scuse, quelle che evidentemente non ha reputato giusto farmi, né tali ritengo le Sue scarne righe. A questo punto ne prendo atto e non ha senso che le attenda per il futuro».(a.i.)