Chieti ostaggio dello stadio Si gioca ancora nel fango  

Angelini a pezzi, i neroverdi cercano un altro campo ma Miglianico dice no Il presidente Di Giovanni: «Non ci sono alternative». Lavori sul tunnel allagato

CHIETI. Transenne in tribuna, mezzi del Comune al lavoro per dragare il sottopasso e campo pieno di fango e di buche. Lo stadio Angelini è un cantiere aperto, il terreno di gioco è una palude ma il Chieti calcio non riesce a trovare un altro campo su cui giocare. Domenica, salvo colpi di scena, la partita di Eccellenza con i Nerostellati Pratola si giocherà all’Angelini. La società ha chiesto di poter giocare allo stadio Fratelli Ciavatta di Miglianico, ma dall’amministrazione comunale del paese non è arrivato l’ok. I dirigenti neroverdi hanno fatto sopralluoghi su altri campi della provincia, ma nessuno è risultato idoneo. «Quello di Miglianico era l’unico impianto idoneo per giocare», spiega il presidente del Chieti, Filippo Di Giovanni. «Abbiamo chiesto la disponibilità al sindaco di Miglianico, Fabio Adezio, che non ci ha potuto concedere l’impianto. Visto che nei prossimi giorni sono previste piogge abbondanti, per non ostacolare i lavori di manutenzione in corso sul manto erboso dell’Angelini, ci siamo adoperati per cercare un’altra struttura. L’unico incastro possibile poteva essere il campo di Miglianico, tuttavia la nostra richiesta ha avuto un riscontro negativo dall’amministrazione comunale. Al momento si giocherà all’Angelini, confidando che il meteo ci dia una mano».
In caso di pioggia, infatti, il campo sarà un pantano. Sul manto erboso sono stati eseguiti i primi lavori di manutenzione, i cui costi sono stati divisi dal Chieti e dal Comune. La ditta Peg Service ha sparso la sabbia per ricoprire le buche e a maggio riseminerà il terreno per far ricrescere l’erba. Le condizioni del campo sono migliorate rispetto ai mesi scorsi, ma il maltempo e le partite ravvicinate hanno reso tutto più difficile. Ci sono grosse buche sul campo e per i giocatori è difficile rimanere in equilibrio perché il terreno è fangoso e sprofonda sotto i piedi. Sono sparite perfino le linee del fallo laterale e in alcuni punti è praticamente impossibile fare due passaggi di fila.
Ieri mattina all’Angelini sono tornati anche i tecnici del Comune che hanno eseguito lavori per togliere l’acqua dal sottopasso allagato che dagli spogliatoi porta al rettangolo verde. Un problema che si trascina da anni e che costringe spesso i giocatori ad entrare in campo da un’entrata secondaria, lato tribuna centrale, dove la domenica vengono messe le transenne per lasciare libero il passaggio alle squadre. La Regione, su emendamento del consigliere Mauro Febbo, ha stanziato 100mila euro per risistemare il tunnel e intervenire su parte degli impianti elettrici. Ad oggi, però, la priorità è il campo. Il Chieti è ostaggio dell’Angelini e non riesce a trovare alternative, rischiando di compromettere il campionato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA