Cinquanta clienti sulle agende della droga 

La giovane coppia con due chili di hashish e cocaina: la polizia passa al setaccio nomi e cifre annotati su tre bloc-notes

CHIETI. Tre agende con nomi e soprannomi di una cinquantina di clienti. E poi numeri e cifre, alcuni cancellati con un tratto di penna. Ripartono da qui le indagini della squadra mobile sul giro di cocaina e hashish a Chieti Scalo che ha portato all’arresto di Antonio Capuozzo, napoletano di 36 anni, e della fidanzata Veronica Fiaschetti, studentessa universitaria 24enne originaria di Latina. «I tre bloc-notes e gli appunti manoscritti con riferimento a numeri e persone devono ritenersi indicazioni degli acquirenti degli stupefacenti e dei fornitori», scrive il pm Giuseppe Falasca. Quei quaderni e quei fogli sono stati sequestrati nella casa di via dei Vestini dove la coppia vive da un po’. Gli amici raccontano che Antonio e Veronica si sono conosciuti in carcere: lui era un detenuto con una condanna per droga da scontare, lei una studentessa modello che stava facendo tirocinio. I poliziotti diretti da Miriam D’Anastasio hanno trovato in cucina i libri mastri della droga. «Sono utili per la prova della cessione a terzi e per la ricostruzione complessiva dell’attività criminosa degli indagati», sottolinea ancora il pm. Sulle agende ci sono numeri che vanno da 50 a 500: per gli investigatori si tratterebbe di importi legati alla vendita delle dosi; le righe cancellate significherebbero che il debito è stato saldato mentre il resto indicherebbe partite ancora aperte.
Nel giorno degli interrogatori, emergono nuovi dettagli sul blitz scattato domenica. I due chili di hashish sequestrati nell’auto della coppia erano in una borsa da donna lasciata sul pianale del lato passeggero, quindi tra i piedi della studentessa, incensurata e di ottima famiglia. Durante la perquisizione a casa, invece, è spuntato altro stupefacente. Su una mensola, in un portapenne, c’erano alcuni involucri in cellophane con dentro 3 grammi di cocaina. Il grosso della droga, però, era nascosto in un armadio: su indicazione di Veronica, i poliziotti hanno trovato una borsa termica blu e argento con due involucri contenenti in totale 51 grammi di cocaina, tre bilancini di precisione e tutto il necessario per confezionare le dosi.
Capuozzo, difeso dagli avvocati Corradino Marinelli e Maria Guerra, si è accollato tutta la responsabilità: «Veronica non c’entra assolutamente nulla», ha detto davanti al giudice Luca De Ninis. «Spaccio perché non ho un lavoro». L’uomo ha raccontato di aver preso la droga vicino al casello autostradale di Popoli, senza aggiungere altro. E non ha risposto alle domande sulle agende con nomi e cifre. Fiaschetti, assistita dall’avvocato Roberto Di Loreto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Oggi il giudice scioglierà le riserve sulle richieste di scarcerazione presentate dai legali degli indagati.