Coltiva droga perché disoccupato

Operaio arrestato dai carabineri: doveva arrotondare il sussidio mensile

LANCIANO. Piante di cannabis indica con un principio attivo superiore di 11 volte quello minimo. Un prodotto di altissima qualità e la cui vendita da parte di Romeo Iocco, 47 anni, di Frisa, serviva, per gli investigatori, ad accrescere il sussidio percepito come cassa integrazione.

L’uomo, accusato di coltivazione e produzione abusiva di stupefacenti ai fini dello spaccio, è rinchiuso da martedì sera nel carcere di Villa Stanazzo, su disposizione del pubblico ministero Rosaria Vecchi, della Procura frentana. Domani, in carcere, ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto alla presenza dell’avvocato difensore, Marco De Angelis.

Le indagini sono state condotte dai carabineri del nucleo operativo della Compagnia di Lanciano. Pare che i militari siano intervenuti dopo avere ricevuto indicazioni precise da qualcuno, forse dagli stessi residenti a Frisa. Secondo gli investigatori, Iocco, incensurato, aveva avviato in un casolare di sua proprietà, in località Moro di Frisa, la coltivazione di piante di marijuana approfittando delle condizioni climatiche favorevoli: l’esposizione al sole e alla luce, l’irrigazione favorita da una vicina sorgente naturale. L’area scelta era quella dietro il casolare, meno in vista, in prossimità di una recinzione. Per i carabinieri l’avvio della crescita delle piante era curato in appositi vasi: poi terra e arbusti venivano trapiantati nella zona davanti al recinto.

Le piante - 21 e quasi tutte si altezza superiore ai due metri - erano in piena fioritura e pronte per essere raccolte. Il prodotto lordo pesa una decina di chili, defogliato è di poco inferiore ai due chili. Ipotizzando un costo della marijuana di circa 7 euro al grammo, lo stupefacente avrebbe garantito un incasso di circa 14mila euro. Inoltre nella soffitta, appesi a una corda usata per il bucato, c’erano altri 200 grammi di sostanza in fase di essiccazione. In uno scaffale, diversi libri di approfondimento per chi ha il pollice verde con qualche capitolo dedicato proprio alla coltivazione della cannabis indica.

Le analisi alle quali sono state sottoposte le piante hanno evidenziato una concentrazione di principio attivo di 11 volte superiore quella minima. Insomma, un raccolto non indifferente per la qualità, almeno da queste parti.

Iocco, dipendente di una società di Lanciano di semilavorati, è in cassa integrazione da alcuni mesi. Agli inquirenti ha detto che la coltivazione della droga l’avrebbe aiutato a sbarcare il lunario. «Chiederò la rimessione in libertà del mio assistito», si è limitato a dire l’avvocato Marco De Angelis, del foro di Lanciano, «ma devo capire bene che cosa realmente è successo in questa vicenda».