Colture devastate dalla grandine

Danni nelle contrade verso la Val di Sangro. Il Comune si attiva per la richiesta di calamità naturale

LANCIANO. Campi devastati, vigneti letteralmente spazzati via e raccolti completamente rovinati. È drammatica la situazione nelle campagne e nelle contrade del frentano a seguito della violenta grandinata di martedì scorso. Fiumi di ghiaccio si sono riversati per un’ora abbondante lungo gran parte del versante che guarda verso la Val di Sangro provocando danni irreparabili alle coltivazioni.

Residenti e agricoltori si sono trovati davanti a uno scenario agghiacciante: la grandine ha invaso strade, cortili e, soprattutto, interi campi coltivati a frumento, grano, vigneti, uliveti, frutta e ortaggi. Sulle spighe arrivate quasi a maturazione i chicchi di ghiaccio sono passati come un rullo compressore. Intere coltivazioni sono andate completamente distrutte. Particolarmente colpite sono risultate le contrade di Serre, Rizzacorno, Colle Campitelli, Castel di Septe, Villa Pasquini, Villa Elce, Sant’Onofrio. Contadini e produttori sono sconvolti: non si ricordava da anni una grandinata di portata così eccezionale. Non sono stati registrati danni particolarmente gravi a cose e abitazioni, ma lo scenario dei campi è devastante.

«Ho perso l’80% della produzione nel capanneto», racconta Vito Di Biase di Serre, «meloni, pomodori, ortaggi, pesche e uva sono andati distrutti». «La grandine ha danneggiato gravemente la semina dell’orzo», dice invece Domenico Caporale, di Rizzacorno, «tra orzo e grano se n’è andato un buon 70% di produzione».

La grandine ha colto impreparati tanti agricoltori che si apprestavano ad assicurare le coltivazioni. L’ultima grandinata di grosse proporzioni nel Frentano risale a luglio di due anni fa. Anche in quel caso il temporale danneggiò un’alta percentuale di terreni. Ma a patire i danni peggiori sono stati i vigneti. «Nella zona colpita c’è rimasto ben poco», racconta Maurizio Piucci, agronomo della Cantina Frentana, «sono cadute tutte le foglie i rami sono stati spezzati, per quest’anno in tanti non raccoglieranno l’uva». Anche nella Cantina Rinascita Lancianese si contano i danni. «Sono stati colpiti interi appezzamenti di Montepulciano, Trebbiano, Chardonnay, Merlot, Pecorino», spiega un addetto, «il calo di produzione sarà notevole. Secondo una prima stima su circa 380 soci oltre 20 sono stati seriamente colpiti e sono quelli che portano 1.000-1.500 quintali di uva. Calcoliamo già oltre 20 ettari di vigneti distrutti».

Della questione si sta interessando il consigliere di “Lanciano nel cuore” Davide Caporale. «Sto preparando una mozione per il prossimo consiglio comunale per sollecitare l’intervento della Regione e sapere se ci sono margini per la richiesta dello stato di calamità naturale», sottolinea Caporale, «queste persone patiscono già la crisi economica e questa tragedia rischia di abbattere per sempre l’economia di questo territorio legata all’agricoltura. Il comune farà da tramite per le richieste di risarcimenti da inoltrare alla Regione e affiggeremo volantini nelle contrade per aiutare a compilare le domande degli agricoltori».

Daria De Laurentiis

©RIPRODUZIONE RISERVATA