Consorzi industriali Sulla soppressione è lite Prospero-Forte

VASTO. Dagli appelli ai politici e alle istituzioni affinchè la sede dell’Arap venga aperta nel territorio vastese, al duello a distanza fra il consigliere regionale Antonio Prospero e il presidente...

VASTO. Dagli appelli ai politici e alle istituzioni affinchè la sede dell’Arap venga aperta nel territorio vastese, al duello a distanza fra il consigliere regionale Antonio Prospero e il presidente del consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte.

Infuria la polemica sulla riforma dei Consorzi industriali, dalla cui fusione è nata l’Arap, l’agenzia per le attività produttive.

«Mi fa specie che a chiedere la sede dell’Arap sia il Comune di Vasto, cioè l’ente che non crede alla validità e alla urgenza di questa riforma», sostiene Prospero (Rialzati Abruzzo), «chi alza la voce, bene farebbe, invece, a porre rilievi e suggerimenti nelle sedi istituzionali dove si decide il futuro dei consorzi stessi, così da proporre e realizzare soluzioni che facciano gli interessi reali delle nostre aziende e industrie e non si limitasse a presentare, a mio modesto avviso, ricorsi monchi».

Prospero si riferisce al fatto che l’amministrazione comunale in carica ha impugnato l’atto della giunta regionale che ha avviato la procedura di soppressione dei sette Consorzi industriali della regione.

Secca la replica di Forte. «È piacevole e sorprendente scoprire che Prospero, vastese doc, ha sposato con convinzione la creazione dell’Arap», attacca il presidente del consiglio comunale, «cioè una legge che cancella il lavoro e l’intuizione di eminenti esponenti della vecchia Democrazia cristiana, partito di provenienza dello stesso Prospero. Remo Gaspari e Vitale Artese avevano avuto l’intuizione di creare i Consorzi industriali grazie ai quali nella nostra regione si registrò crescita e sviluppo economico. Bene ha fatto il Comune di Vasto a presentare ricorso. Forse è stato fatto poco. Occorrerebbe un’azione di protesta vibrante da parte di chi è chiamato a rappresentare le nostre popolazioni nelle sedi deputate. Ma se anche un consigliere regionale di questa parte d’Abruzzo plaude alla “geniale” idea di Chiodi e Castiglione che speranza abbiamo ancora per il futuro dei nostri figli?”. (a.b.)

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