Costa teatina, sgominata la banda dei ricci di mare 

Maxi-sequestro della Capitaneria: sotto accusa 6 pescatori pugliesi in azione da Ortona a Fossacesia

ORTONA. Sono oltre 800 i ricci di mare sequestrati l’altra notte dalla capitaneria di porto di Ortona, che ha sgominato un’organizzazione di pescatori abusivi provenienti dalla provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente anche un giovane non ancora maggiorenne. Si tratta di una banda che da tempo compiva razzie di polipi e ricci di mare lungo la costa teatina, tra Ortona e Fossacesia, per rifornire il redditizio mercato nero del pesce in Puglia.
L’operazione è partita diverse settimane fa, quando a seguito di attività notturna dei militari della guardia costiera, erano state avvistate in mare in zone di difficile accesso, prevalentemente calette rocciose e prive di strutture civili, alcune luci tra gli scogli tipiche dei subacquei in pesca. In tale circostanza, però, erano state notate diverse sentinelle a protezione dei pescatori, appostate in punti di vedetta strategici e pronte a dare un segnale all’arrivo dei controllori. È così che si è deciso di effettuare un vero e proprio blitz. Dopo aver recuperato le targhe dei veicoli con i quali erano soliti muoversi gli osservati speciali, l’altra notte è scattata l’operazione.  Usciti allo scoperto nel cuore della notte quando il bottino di pesca era ormai acquisito, i militari hanno potuto verbalizzare i trasgressori colti in flagrante e sequestrare tutto il prodotto pescato, circa 800 ricci e diversi chili di polipi, oltre all’attrezzatura utilizzata, in particolare bombole, pinne e pesi da sub. Tre pescatori subacquei e tre sentinelle, tutti pluripregiudicati per reati di varia natura, ad eccezione di uno ancora minorenne, sono stati identificati e segnalati per ulteriori accertamenti.

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