ORTONA

Costa teatina: trabocchi più grandi del previsto, denunciati in 4

Aree del 300% in più rispetto alle autorizzazioni, sottratti mille metri quadrati di spazi pubblici. Le accuse: occupazione abusiva di zone demaniali e mancato rispetto delle norme a tutela del paesaggio. Il caso di Pesce Palombo a Fossacesia e di Punta Isolata a Rocca San Giovanni

ORTONA. Occupazioni di aree anche del 300% superiori rispetto a quelle autorizzate e sottrazione di oltre mille metri quadrati complessivi di spazi pubblici dalla libera fruizione dei cittadini. Ecco le criticità emerse dall’indagine denominata “Costa dei trabocchi”, portata avanti dalla Guardia costiera di Ortona negli ultimi tempi nel quadro delle attività di polizia marittima.

Durante l’estate sono stati avviati sopralluoghi mirati al monitoraggio delle condizioni dei trabocchi e l’individuazione di possibili irregolarità. Di quanto emerso ne ha parlato in conferenza stampa il comandante della Capitaneria di porto, Giuseppe Marzano, che ha definito la situazione «preoccupante».
I gestori di quattro delle tipiche strutture della costa teatina sono stati denunciati alla Procura di Lanciano per occupazione abusiva di aree demaniali, abusi in materia edilizia e mancato rispetto delle norme sulla tutela del paesaggio.

Una delle strutture visitate dalla Guardia costiera è Pesce Palombo a Fossacesia. Il trabocco non è chiuso ma gli  uffici comunali avevano diffidato la proprietà a ripristinare lo stato dei luoghi entro 90 giorni, in quanto i lavori realizzati erano stati eseguiti in difformità dei titoli abilitativi e concessori rilasciati. Alla scadenza dei termini d’ingiunzione, però, le opere realizzate abusivamente non sarebbero state rimosse e il Comune, lo scorso 18 ottobre, ha avviato il procedimento di decadenza della concessione demaniale marittima del trabocco.

All'avvio della procedura di revoca della concessione demaniale si trova anche un altro trabocco: Punta Isolata. Il Comune di Rocca San Giovanni, mercoledì scorso ha emesso la richiesta di ripristino della struttura originale, quindi in questo caso, si è ancora alla fase iniziale, in quanto il Comune accertate le irregolarità ha chiesto al proprietario di ristabilire i luoghi così come erano all’origine, ossia di procedere all’abbattimento delle opere abusive. Tali provvedimenti, adottati su questi due trabocchi, possono innescare un "effetto domino" anche sulle altre imponenti strutture realizzate in legno di pino d’aleppo sul mare se risultassero non rispettose della legge.

I controlli sui trabocchi sono stati ad ampio raggio e hanno riguardato anche gli scarichi. Verifiche su questi ultimi, poi, al fine di reprimere eventuali scarichi illeciti nelle acque superficiali, sono stati effettuati anche tra le aziende vitivinicole. In questo caso sono state emesse tre sanzioni amministrative per irregolarità nelle procedure di trattamento dei reflui prodotti. Due aziende sono state altresì denunciate all’autorità giudiziaria, con relativo sequestro delle aree oggetto di irregolarità, per scarico non autorizzato di reflui industriali e per abbandono di rifiuti allo stato liquido.
 Sempre per quel che concerne l’attività di polizia ambientale, ha destato scalpore nei mesi scorsi la colorazione marrone dell’acqua alla foce del Peticcio, di cui il Centro più volte si è occupato. E proprio dai controlli lungo gli alvei dei fiumi, la Capitaneria ha tenuto a ricordare di aver scoperto uno scarico non autorizzato lungo il torrente, oltre che aver segnalato per la successiva bonifica la presenza di depositi di materiali alla foce che ne impedivano il deflusso a mare, con ristagno di acque torbide.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Alfredo Sitti e Linda Caravaggio