Crepe e buche, il dissesto avanza

Ecco la mappa delle zone critiche: via Adriatica è come una gruviera

VASTO. Una "ferita" di tre metri squarcia la parete collinare in via Lota. E' un altro preoccupante sintomo che conferma la ricomparsa di un problema che da decenni affligge la città: il dissesto idrogeologico. La recrudescenza del male che in passato ha colpito e mutilato l'antica Histonium torna a preoccupare. La situazione è monitorata, ma occorre intervenire in tempi brevi.

Via Lota, come via Istonia, Fosso Anghella e contrada Trave. Le piogge e l'abbondante nevicata dello scorso dicembre hanno aggravato la situazione e accelerato in un alcuni tratti costieri il movimento franoso sulle strade comunali, provinciali e anche sulle statali.

L'acqua si è incanalata nei terreni porosi della parete collinare, scivolando a valle e provocando ulteriori crepe e buche.

Non vanno meglio le cose a sud dell'abitato disseminato di ville, palazzi storici e locali caratteristici. Nessun edificio è considerato per il momento a rischio. Ma gli ambientalisti invocano provvedimenti urgenti di drenaggio e consolidamento dei terreni.

La mappa delle strade a rischio è contrassegnata da una miriade di bandierine rosse: via Magnacervo, via Maddalena, via Tre Segni, contrada Selvotta, Montevecchio, Buonanotte, Codalfa, via Adriatica, Loggia Ambling.

Un elenco poco confortante che preoccupa sempre di più residenti e amministratori pubblici.

Le ultime crepe comparse sulla statale 16 Adriatica, scatenano la reazione degli ambientalisti che tornano a puntare l'indice contro i continui interventi di impoverimento ambientale.

«E' assolutamente necessario effettuare uno scrupoloso monitoraggio del territorio collinare», affermano. «Tutto il costone collinare ha bisogno di manutenzione. Va inoltre evitato di appensantire ulteriormente le aree a rischio con nuove costruzioni. Più a valle, sulla statale 16, i continui "ritocchi" di catrame non riescono più a camuffare i cedimenti della strada».

Il problema interessa un lungo tratto da San Salvo a San Vito, ma è soprattutto da Punta Penna all'area Sangrina che diventa più evidente. L'asfalto sta cedendo sotto il peso del dissesto. Le crepe sull'Adriatica attraversano la carreggiata. Tutta colpa della conformazione del terreno, misto a sabbia e ghiaia.

L'aumento della portata d'acqua dei torrenti sotterranei provoca nuovi scivolamenti verso il mare.

E' di Davide Delle Donne l'ultimo appello alle autorità preposte per risolvere il problema.

«Gli automobilisti osservano con apprensione il lento ma inesorabile movimento della strada», afferma Delle Donne.

I politici locali questa volta sono tutti d'accordo: occorrono urgenti e importanti finanziamenti e le cure vanno fatte prima possibile.

Sulla costa così come sulle colline. (p.c.)

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