Delitto di Bomba, assolto dopo due anni il nipote

Il "mostro" non è mai esistito, una perizia ha accertato che la nonnina morì per infarto. E per Antonio Teti finisce un incubo, ora si prepara a chiedere il risarcimento per ingiusta detenzione

LANCIANO. Non è lui il "mostro" del delitto di Bomba. Semplicemente perché non c'è mai stato. Dopo due anni di udienze e un anno e tre mesi di carcere finisce l'incubo per Antonio Teti, 43 anni, di Bomba, accusato di aver ucciso nell'ottobre 2015 la nonna di 95anni che viveva in casa con lui, il fratello e la mamma. L'uomo è stato assolto dal tribunale di Lanciano con formula piena dall'accusa di omicidio aggravato nei confronti della nonna Eliane Gromount e da quella di maltrattamenti verso la madre.  La nonna aveva avuto un malore, era entrata in coma e quando arrivò in ospedale i medici avevano notato ecchimosi sul torace e sotto le ascelle. Di qui le indagini e quindi l'inchiesta-lampo che portò agli arresti il nipote. A scagionare Teti è stata la perziia ordinata dal gup Marina Valente, realizzata da Cristian D'Ovidio, che ha escluso lesioni e che la vecchina morì per infarto. Le ecchimosi erano dovute a trazioni precedenti che il nipote esercitava sulla nonna per accudirla. L'avvocato dell'imputato, Massimiliano Sichetti, è pronto ad avviare un procedimento per ingiusta detenzione e a chiedere il risarcimento.