Dolori alla trachea e febbre tra i bagnanti della Foce

Rocca San Giovanni, dieci intossicati ricorrono alle cure dell’ospedale Renzetti Nuovo Senso Civico: chiarezza. Il sindaco: aspettiamo l’esito dei prelievi Arta

ROCCA SAN GIOVANNI. È costata un’intossicazione a decine di persone la giornata al mare nella spiaggia della Foce, a Rocca San Giovanni. In tanti domenica notte hanno accusato malori come nausea, forte dolore alla trachea, mal di pancia, difficoltà respiratorie e perfino febbre. Sono state almeno dieci le persone che nella serata di domenica si sono rivolte al pronto soccorso dell’ospedale Renzetti di Lanciano. I medici hanno trattato le intossicazioni ipotizzando come causa dei malori un’alga probabilmente tossica. Ma le indagini sono in corso.

Non tutte le persone che hanno riportato sintomi da intossicazione ambientale hanno fatto il bagno in acqua perché il mare era mosso. Si potrebbe pensare quindi a un’intossicazione di tipo aereo. Oltre a quanti sono andati in ospedale ce ne sono altri che hanno preferito tornare subito a casa e riposare. Tutti però lamentavano gli stessi sintomi e tutti erano stati al mare la mattina di domenica approfittando della temperatura mite. La Asl, visto il numero di pazienti e i sintomi simili tra loro, ha allertato il reparto Nas dei carabinieri. E la stessa Capitaneria di Porto di Ortona ha fatto scattare le analisi da parte dell’Arta, l’Agenzia regionale per la tutela ambientale che ieri ha effettuato i prelievi in acqua.

Numerose segnalazioni sono arrivate all’associazione Nuovo Senso Civico che ha circoscritto una trentina di casi di cui 15 certificati con referto medico. «Vogliamo andare a fondo su questa vicenda», commenta il presidente dell’associazione, Alessandro Lanci, «da qualche giorno ricevevamo segnalazioni di intossicazioni, ma erano per lo più casi circoscritti. Domenica scorsa c’è stato un vero e proprio picco. Abbiamo chiesto alle persone che si sono rivolte a noi se avevano ingerito cibi particolari o erano stati in qualche posto potenzialmente tossico nelle ore precedenti, ma la risposta è stata la stessa per tutti: l’unico collegamento era la spiaggia della Foce. Chiediamo controlli immediati e rassicurazioni».

Il sindaco, Gianni Di Rito, medico condotto del paese, non era a conoscenza del fenomeno. «Ci siamo subito attivati», spiega, «ma dai primi accertamenti dell’Arta e dei Nas non sembrerebbe che ci sia nulla di anomalo alla Foce. Per il risultato dei prelievi bisognerà aspettare qualche giorno».

Qualcuno, tra sub, pescatori e residenti a Vallevò, nella mattinata di domenica ha notato un particolare odore dell’acqua, simile a quello della benzina. Le reti di un pescatore sono state ritirate sporche, forse a causa di alghe. Resta da collegare i diversi fenomeni e scoprire cosa è accaduto in una delle spiagge più belle e pulite della Costa dei Trabocchi.

Daria De Laurentiis

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