Don André, il vescovo ora rompe il silenzio 

Lanciano. Cipollone dopo la puntata delle Iene: aspettiamo la sentenza, noi le regole le rispettiamo

LANCIANO. «Facciamo quello che si deve fare nel rispetto delle regole. Non siamo con le mani in mano né viviamo sulle nuvole. Aspettiamo la sentenza». È l’arcivescovo di Lanciano Ortona. monsignor Emidio Cipollone, a chiarire la posizione della Curia sulla vicenda di don Andrè Luiz Facchini, l’ex parroco di Sant’Agostino a processo per violenza privata aggravata, lesioni personali, violazione di domicilio, ingiurie, minacce e molestie telefoniche (è anche parte offesa per un’aggressione subita nell’ottobre 2011) ma che non si è mai presentato in udienza essendo fuggito nel 2012 in Brasile, a Umuarama. E da allora né la Procura, né la Curia sono riuscite a rintracciarlo. Ci sono riusciti quelli delle Iene - programma tivù di Italia Uno - volati in Brasile. Proprio le Iene hanno tirato in ballo anche la Curia frentana che avrebbe dovuto far tornare l’uomo a Lanciano, essendo ancora un membro della diocesi locale. Curia che è a processo per responsabilità civile, visto che è il vescovo a nominare i sacerdoti, e quindi don Andrè, a valutare la sua idoneità all’incarico, a vigilare sulla sua condotta. Tramite il legale Luisa Bertini la cancelleria vescovile aveva chiesto di essere estromessa dal processo, sostenendo che don André aveva fondato la Legio Sacrorum Cordium - dove sarebbero avvenute le violenze - in totale autonomia, un’attività privata estranea alla Chiesa. «Ho visto il servizio in tivù», dice il vescovo Cipollone, «e sarei intervenuto ma nessuno ha citofonato alla mia porta. Ero a Lanciano». Cipollone sulla vicenda finora non ha mai parlato, ha sempre detto di voler attendere la sentenza. «Ma questo non significa che viviamo sulle nuvole», precisa il prelato, «siamo a processo, don Andrè ha il suo avvocato e seguiamo le regole. Ogni cosa avverrà a suo tempo, ma non stiamo con le mani in mano. Attenderemo la sentenza». Che dovrebbe arrivare a febbraio, due mesi prima della prescrizione. Intanto c’è una udienza a gennaio e ci si chiede se don Andrè tornerà a rispondere alle domande sulla sua setta fatta di divieti, preghiere, demoni e penitenze, di indicazioni su cosa fare date da lui su suggerimento degli Angeli e della Madonna e punizioni.
Teresa Di Rocco
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