E il comitato accusa: tutta l’area è in abbandono 

«Pochi vigili urbani, spazzini spariti e strade sporche, delegazione comunale chiusa fino al 3 agosto»

CHIETI. Loro sono stati i primi a sollevare il problema del distretto sanitario cadente di Chieti Scalo. E adesso vogliono sollevare anche altri problemi che da tempo attanagliano la parte bassa della città. L’associazione Chieti Scalo Noi, con Camillo Carapelle, Marco Camillotti, Gabriele Gambone e Franco Scalzo chiede che la parte bassa della città venga trattata alla stregua di quella alta. E non abbandonata a se stessa, dice il comitato, anche nelle zone più centrali.
«Abbiamo chiesto aiuto a due consiglieri comunali, Roberto Melideo e Mario De Lio», dice Carapelle, «chiedendo loro di interessarsi soprattutto a tre problematiche». La prima riguarda la mancanza di agenti della polizia municipale: «Lo Scalo ha più abitanti del colle, pensiamo di conseguenza che dovrebbe esserci una delegazione staccata della Polizia municipale. E se l’amministrazione comunale non sa come fare, noi abbiamo già diverse proposte da mettere sul tavolo».
Altro problema quello della nettezza urbana: «Lo Scalo, anche al centro, è sempre più sporco. Gli spazzini sono spariti. Ci risulta, però, che a Chieti alta ci siano ancora. Abbiamo fatto richieste all’amministrazione comunale, ma nessuno è riuscito a spiegarci il perché della sparizione».
E poi c’è la protesta per la chiusura della delegazione scalina chiusa dal 18 luglio al 3 agosto, «mentre nella sede principale», sottolinea Carapelle, «mi risulta che i servizi siano ancora in funzione, anche se male, con due addetti. Visto che sono in due, avrebbero potuto spostarli uno allo Scalo. Oppure aprire un giorno sul colle e l’altro in piazza Carafa».
Insomma, al comitato Chieti Scalo Noi non va giù la suddivisione delle risorse tra la parte alta e quella bassa della città. Lo Scalo soffrirebbe da tempo, a detta del comitato, di una mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione comunale.
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