E per la mensa partono i decreti ingiuntivi 

I lavoratori chiedono i soldi alla Ladisa e mettono in mora il Comune per le mensilità non percepite

CHIETI. Partono questa mattina 25 decreti ingiuntivi nei confronti della Ladisa, la società che gestisce il servizio mensa, da parte dei lavoratori rimasti senza dispendio. I dipendenti sono complessivamente 55 e quindi è possibile che ai primi 25 si aggiungano altri decreti ingiuntivi, al momento fermi a una quota di circa 80mila euro. Insieme a decreti è partita anche la messa in mora del Comune, perché dia direttamente i soldi ai lavoratori, senza girarli alla ditta che gestisce il servizio.
«Il timore dei lavoratori», spiega Alessandro Azzola, segretario regionale della Fesica Confsal, «è che la ditta in scadenza di contratto a fine mese, anziché attendere una proroga decida di mollare tutto, compreso il pagamento degli stipendi ai lavoratori».
I dipendenti del servizio di ristorazione sono già stati scottati da un caso del genere che si è verificato in passato. «Per questo motivo, pur non volendo lanciare accuse nei confronti della ditta, intendiamo comunque cautelarci in ogni modo», spiega la rappresentante sindacale aziendale Maria Pia D’Intino.
«Abbiamo fatto decreti ingiuntivi nei confronti della Ladisa e non del Comune», continua Azzola, «perché non vogliamo strumentalizzazioni: i lavoratori hanno firmato un contratto con la Ladisa e non con il Comune. Ed è dunque nei confronti dell’azienda che intendono rivalersi. Un’azienda che, tra le altre cose», conclude il sindacalista, «ha avuto comportamenti poco opportuni, come nel caso del servizio mensa fatto pagare agli stessi lavoratori della mensa, in cui si mangiano gli avanzi delle pietanze che vanno alle scuole, che dovrebbero essere pagate dal Comune di Chieti e non dalla Ladisa». (a.i.)