Ecco l’asfalto dopo 8 mesi Lavori per la processione 

Il Comune obbligato a sistemare piazza San Giustino per salvare il corteo Divieti di sosta in centro storico, navette gratuite in servizio dal Palatricalle

CHIETI. Otto mesi. Tanto c’è voluto per mettere le pezze d’asfalto in piazza San Giustino e ricoprire le zone interessate dai saggi archeologici risalenti al 13 agosto dell’anno scorso. È stato un intervento obbligato quello avviato dal Comune sotto la cattedrale: senza l’asfalto e la rimozione delle transenne, la processione del Venerdì santo più antica d’Italia non si sarebbe svolta e la celebrazione sarebbe rimasta confinata all’interno della chiesa. Sarebbe stato uno smacco per la città orgogliosa della processione con 350 cantori e musicisti del Misere. Ad annunciare i lavori è stato il sindaco Umberto Di Primio con un post su Facebook: «In corso i lavori di asfaltatura a piazza San Giustino, in prossimità delle scalinate della cattedrale, per permettere il decorso in sicurezza della nostra processione». Poche parole che sono diventate un tormentone su Facebook e hanno innescato una ridda di commenti contro il Comune. E c’è anche chi ha invocato al «miracolo».
Ci è voluto il rischio che la processione del Cristo morto non si svolgesse per avviare quei lavori che, l’anno scorso, erano stati promessi a tempo di record e cioè nel giro di 15 giorni dopo gli scavi eseguiti per ispezionare i reperti archeologici presenti sotto la piazza, cioè una cisterna e una volta in mattoni. Senza la processione, nessuno avrebbe aggiustato la pavimentazione.
Lo svolgimento del corteo è rimasto incerto, anche a causa della presenza delle recinzioni sul terreno dissestato, fino alla riunione decisiva di lunedì scorso quando in questura si sono incontrati il questore Ruggiero Borzacchiello, un delegato del prefetto visto che il prefetto Giacomo Barbato non ha partecipato, il sindaco, i vertici delle forze dell’ordine e il governatore del Sacro Monte dei Morti Giampiero Perrotti, l’arciconfraternita che organizza la processione da circa 400 anni. Questura e prefettura hanno promosso il piano della sicurezza messo a punto dall’ingegnere teatino Maurizio Cantatore. È un piano che proietta la tradizione nelle direttive per le manifestazioni pubbliche dettate dal ministero dell’Interno: vie di fuga, ambulanze lungo il percorso, posto medico in piazza Vico, 10 vigilantes in servizio per sorvegliare gli accessi, 20 volontari della Protezione civile mobilitati. E poi questura e prefettura hanno ordinato al Comune di vietare la vendita di bevande in bottiglie di vetro e lattine e vietare la presenza di venditori ambulanti: toccherà al sindaco firmare le ordinanze. Quella di dopodomani, sarà una processione presidiata: novità assoluta è la presenza degli steward che avranno il compito di guidare la folla di visitatori – si prevede un pubblico di circa 30mila persone – e assicurare la percorribilità costante delle vie di fuga.
Per il traffico, a partire dalle 15 circa, in centro storico scatteranno i divieti di sosta con rimozione forzata. Sul fronte trasporti ci saranno, come l’anno scorso, navette della Panoramica in servizio dal Palatricalle in centro.