Ecografo rotto, niente esami alla tiroide 

Macchinario fermo da 11 giorni: stop ai controlli, rimandati a casa i malati in coda da 2 anni. La Asl: urgenze assicurate

CHIETI. L’ecografo per gli esami della tiroide è rotto da 11 giorni e decine di pazienti, dopo due anni in lista d’attesa, sono stati rimandati a casa senza essere visitati. In attesa di riparare il macchinario, assicura la Asl, gli esami più urgenti saranno sostenuti nell’ambulatorio dell’ecografia internistica. Una soluzione tampone per garantire comunque il servizio. Sono giorni di disagi nell’ambulatorio di endocrinologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Nel reparto situato al quinto livello, da più di una settimana è rotto l’ecografo per le visite specialistiche per la diagnosi e il trattamento di patologie tiroidee e per la diagnostica funzionale delle principali patologie endocrinologiche. Il personale dell’ufficio tecnico della Asl ha provato a riparare il macchinario, ma per rimettere in funzione l’ecografo serve un pezzo che deve arrivare dalla casa produttrice. La richiesta per avere il pezzo necessario è stata inviata, ma i tempi sono lunghi.
E, nel frattempo, crescono i disagi. Nei giorni scorsi, infatti, decine di persone provenienti anche dall’entroterra della provincia chietina, dopo lunghissime liste d’attesa, non sono state visitate. «L’ecografo è rotto, non possiamo effettuare visite», è stata la risposta data dal personale dell’ambulatorio. Tutti gli esami sono stati sospesi e sono state bloccate anche le prenotazioni al Cup dove da diversi giorni non funziona l’elimina-code. Ai pazienti è stato detto che saranno richiamati in tempi brevi e che verranno svolti turni aggiuntivi, anche di pomeriggio, per rifare gli esami che sono saltati in modo tale da snellire le liste d’attesa. Per i casi più urgenti, invece, le visite saranno effettuate nell’ambulatorio dell’ecografia internistica che si trova affianco a quello di endocrinologia. Una piano di lavoro condiviso per tamponare la situazione in attesa che l’ecografo torni funzionante.
Altre criticità riguardano i due reparti di Medicina generale dove nei giorni scorsi i familiari dei pazienti ricoverati hanno protestato per la presenza di barelle nei corridoi. Un problema diventato cronico, aggravato negli ultimi anni dalla riduzione di 150 posti letto complessivi dovuta alla chiusura dei corpi C ed F dell’ospedale di Chieti. La Asl ha cercato di inventarsi una ricetta anti-barelle. Dallo scorso maggio sono disponibili 15 posti letto in più e un’assistenza organizzata per intensità di cura. Un potenziamento che la direzione dell’azienda sanitaria ha ritenuto necessario per fornire una risposta ai pazienti. Ma la soluzione non è stata sufficiente per risolvere definitivamente il problema. Nei due reparti di Medicina generale, come sottolineato a più riprese dagli stessi medici, giungono infatti anche pazienti affetti da patologie croniche che andrebbero indirizzati in altri contesti assistenziali.
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