Elezioni, il Tar può riaprire il voto

Rapino, Cocciaglia ricorre contro il neo sindaco Micucci: udienza a luglio

RAPINO. Ricorso al Tar e prima udienza già fissata al 24 luglio alla sede staccata di Pescara. La ex maggioranza del sindaco Rocco Cocciaglia sconfitta per 15 voti lo scorso 25 maggio, si rivolge al tribunale amministrativo abruzzese per denunciare procedure non ortodosse nell’accettazione e convalida della lista del concorrente Rocco Micucci. Poiché si tratta di materia elettorale, il procedimento ha ottenuto la massima precedenza con la prima audizione delle parti che entrerà immediatamente nel merito della questione. Controparte degli undici componenti della lista di Cocciaglia, candidato sindaco incluso, non è però la nuova maggioranza risultata vincente allo spoglio delle schede. Il ricorso punta, invece, il dito contro la sottocommissione elettorale di nomina prefettizia costituita a Francavilla e competente per il vaglio delle liste presentate nel comprensorio di cui il municipio di cui Rapino fa parte.

La denuncia al Tar segnala irregolarità presunte consumate il 25 e 26 aprile, ultimi giorni utili per la presentazione delle liste alla tornata di elezioni comunali. «La lista di Micucci», fa notare Cocciaglia, «fu presentata in prima istanza il 25, ma non fu accettata perché il frontespizio contenente contrassegno, nominativo del candidato a sindaco e elenco degli aspiranti consiglieri non era certificabile in quanto l’autentica agiva su un allegato che per legge non è ammesso in quanto tutti gli elementi vanno inclusi in un unico documento».

La sottocommissione segnalò il problema, invitando i presentatori a ritornare il giorno seguente. «Ma anche stavolta», osserva Cocciaglia, «vennero a galla problemi, poiché otto dei 29 firmatari non erano inclusi nelle liste elettorali di Rapino, come prescrive la legge. I firmatari si ridussero così a 21, al di sotto del minimo di 25 prescritto. Ma la sottocommissione agì di sua iniziativa pescando sei nominativi dalla lista del giorno precedente, che però era nulla». (f.b.)

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