Eternit e rifiuti sulle rive del Sangro 

Agricoltori esasperati: «È un continuo, lanciano sacchi anche dal ponte. Abbiamo spesso pagato i lavori di bonifica»

LANCIANO. Ancora una discarica a cielo aperto sul greto del fiume Sangro, questa volta nel territorio di Lanciano, sulla provinciale Lanciano-Atessa nei pressi del ponte che divide le due città "capoluogo" della Val di Sangro. Il pattume si accumula incessantemente ad ogni ora del giorno e della notte. Lastre di eternit, vecchi elettrodomestici, plastica, pneumatici usati, materiale edile di scarto, vetro, pezzi di mobilio e una montagna di sacchetti neri dove dentro c'è di tutto, dal pattume indifferenziato fino agli scarti domestici. È un continuo. I proprietari dei terreni coltivati a grano e vigneti sono esasperati. Più volte hanno effettuato delle bonifiche a proprie spese per voi vedere vanificato il loro lavoro e i soldi spesi in poche ore. «Buttano di tutto» racconta F.S., di Lanciano, «da quando hanno tolto i cassonetti dalla strada la gente viene qui ad ogni ora del giorno e della notte per disfarsi di ogni genere di rifiuto. Abbiamo comprato questo terreno con tanti sacrifici e ci troviamo di fronte a una discarica». Secondo il racconto dei residenti la situazione si sarebbe aggravata con l'avvio della raccolta differenziata porta a porta a Lanciano. «Forse alla gente non bastano i contenitori che hanno ricevuto dalla EcoLan oppure si tratta semplicemente di incivili», spiega il possidente «fatto sta che lanciano i sacchi di immondizia addirittura dal ponte e che vediamo cadere buste nere come se fossero meteoriti». Il caso è approdato anche in consiglio comunale su interesse del capogruppo di Nuova Lanciano, Paolo Bomba: «Abbiamo più volte sollecitato l'amministrazione ad un intervento» dice «e ci era stato promesso che sarebbero state posizionate foto trappole in modo da scoraggiare gli incivili, ma ad oggi nessuno ha fatto niente». Eppure, racconta ancora il proprietario terriero, «è da almeno due anni che bussiamo a tutte le porte per farci aiutare. Recentemente c'è stato anche un sopralluogo da parte dei vigili, ma le foto trappole e le telecamere non sono arrivate». Il greto del fiume Sangro è bersagliato dagli incivili e invaso da ogni genere di rifiuto, sia da una parte che dall'altra del ponte. In alcuni tratti si rischia che, nelle piene del corso d'acqua, vengano trascinati al mare anche tutti i detriti e il pattume accumulato in mesi di mancanza di controllo. Una beffa se si pensa che la discarica abusiva è a pochi passi dal cartello che indica il percorso per mountain bike e amanti del trekking che porta alla riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro. «Se non si può fare altro», si sfoga ancora F.S., «chiediamo al sindaco Mario Pupillo che provveda almeno allo sfalcio dell'erba e della vegetazione presente così da scoraggiare chi teme di essere visto a imbrattare l'ambiente e i terreni altrui».