Forza Italia: ora basta, il sindaco ci prende in giro 

I 5 consiglieri ribelli protestano: richieste ignorate su Di Biase e Teateservizi D’Ingiullo: Di Primio sapeva delle dimissioni di D’Amico ma le ha nascoste

CHIETI. Questa è la premessa: «Noi di Forza Italia ci sentiamo un pochettino presi in giro». E se il capogruppo di Forza Italia Marco D’Ingiullo parla così vuol dire che lo scontro in maggioranza resta aperto: l’amministrazione di Chieti rischia di cadere. «A nome di tutto il gruppo», dice D’Ingiullo parlando anche per conto degli altri 4 consiglieri ribelli Maura Micomonaco, Emiliano Vitale, Maurizio Costa ed Elisabetta Fusilli, «dico, con tutta serenità, che se entro oggi non arriveranno risposte vere, lunedì sicuramente non andremo in consiglio comunale». Fra tre giorni si voterà il bilancio e il sindaco Umberto Di Primio non sa ancora se avrà i numeri oppure no.
A gettare benzina sul fuoco, poi, ci sono le mancate dimissioni dell’assessore Carla Di Biase – finita nel mirino dei forzisti, si è limitata a riconsegnare le deleghe restando in giunta –, e l’addio dell’amministratore unico della Teateservizi Giovanni D’Amico ad appena un mese dalla nomina. Forza Italia preme per la cacciata di Di Biase dalla giunta e per la stabilizzazione di 48 precari della Teateservizi, 20 subito e altri 28 tramite avviso pubblico: «Ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta concreta in merito alle nostre richieste», afferma D’Ingiullo. E il capogruppo forzista rivela un dettaglio: «L’incontro di mercoledì con il sindaco è stato viziato dal fatto che, in quell’occasione, non sono stato messo a conoscenza delle dimissioni dell’amministratore unico, figura fondamentale per riunire l’assemblea dei soci e procedere alla stabilizzazione dei dipendenti nonché alla trasformazione dei contratti. Le dimissioni di D’Amico», dice D’Ingiullo, «erano riportate nel verbale che il sindaco mi ha letto ma, a quanto pare, ha saltato proprio quel punto fondamentale che, poi, io ho scoperto facendo l’accesso agli atti il giorno dopo».
Interviene anche Costa: «L’assessore Di Biase dovrebbe imparare a rispettare i consiglieri: è proprio lei ad alimentare il teatrino della politica con dimissioni mai protocollate e mai accettate. È un giochetto delle tre carte che non ha senso. Cosa abbia prodotto l’assessore in 5 anni, non lo sappiamo: il piano commercio non è affatto pronto come dice». Costa parla della Teateservizi nel caos: il bilancio prevede tagli per la partecipata. «Con la stabilizzazione dei precari si risparmierebbero 100mila euro all’anno. Noi non vogliamo che la Teateservizi fallisca: rischiamo di ritrovarci con 48 persone per strada. Una cosa è certa: noi non voteremo il massacro della Teateservizi». (p.l.)